A.Vanni
Un ''accordo internazionale'' per combattere il terrorismo, ''uno dei piu' importanti ostacoli allo sviluppo del dialogo e della convivenza''. E' quello auspicato dalla Dichiarazione finale della Conferenza sul dialogo religioso, voluta dalla monarchia saudita e organizzata dalla Lega islamica, che si e' chiusa oggi a Madrid. Le conclusioni del forum interreligioso, che nei tre giorni ha riunito 250 rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste - cristiana, musulmana ed ebraica - ma anche ortodossi, buddisti, evangelici, raccolgono anche un appello all'Assemblea generale dell' Onu perche' convochi una sessione speciale per dare impulso alla comprensione fra religioni, civilizzazioni e culture. E auspicano che il re Abdullah Bin Abdul Aziz Al Saud dell'Arabia Saudita, ''si adoperi per organizzare tale sessione quanto prima''. Per la prima volta una monarchia considerata ultraconservatrice dal punto di vista religioso, guidata dal wahhabismo, dottrina di rigorosa osservanza musulmana, si e' fatta promotrice di un dialogo di queste caratteristiche, che per tre giorni ha riunito nella capitale iberica intellettuali e ricercatori di tutte le religioni e culti.
L'idea era stata illustrata da re Abdullah, il ''custode delle due Sante Moschee'', nel corso dello storico incontro a novembre in Vaticano con papa Benedetto XVI. Un'iniziativa definita ''un grande atto di coraggio'' dalla Santa Sede, rappresentata a Madrid dal presidente del Pontificio Consiglio del dialogo interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran. ''Abbiamo messo a fuoco i comuni denominatori che ci uniscono e constatato che e' possibile rispettare le nostre rispettive fedi'', ha spiegato il cardinale nel tracciare le conclusioni. ''Il bilancio e' positivo nella misura in cui si riconosce che dal dialogo e dal rispetto mutuo si puo' andare avanti e combattere il clima di scontro'', ha commentato poi a margine dell'incontro. Ma non ha nascosto la sua sorpresa dopo la lettura della dichiarazione finale della conferenza, fatta a nome dei partecipanti al foro dal segretario generale aggiunto della Lega del mondo islamico, Adballah Al-Zaid. ''L'assemblea non ha mai visto il testo finale, ne' l'ha discusso - ha osservato il cardinale - per cui la dichiarazione non e' emessa dalla Conferenza mondiale per il dialogo, ma dai convocanti della conferenza''. Un retroscena che ha avuto una coda diplomatica, con intense trattative perche' fosse accolta la richiesta del rappresentante della Chiesa di Roma. Conclusa con l'impegno, da parte dei rappresentanti della Lega del mondo arabo, a cambiare il testo, sottolineando ''l'ampio consenso'' raggiunto ''dai convocanti'' sui principi contenuti nel documento.
''L''importante - ha minimizzato il cardinale Tauran - e' che alla fine si sia trovata un'intesa''. Adballah al Turki, segretario della Lega islamica mondiale, ha spiegato nella conferenza stampa di chiusura che la proposta di una sessione specifica dell'Assemblea generale dell'Onu sui temi del dialogo fra religioni, civilizzazioni e culture ''risponde all'interesse comune di promuovere il dialogo a livello mondiale''. Ha definito la riunione di Madrid ''apolitica''. ''Non ha nulla a che vedere con nessuna ideologia concreta - ha sottolineato - dato che i partecipanti sono stati scelti per le loro conoscenze e non per la loro affiliazione''. Al Turki ha posto enfasi sui ''valori comuni''. ''Consideriamo il mondo una grande famiglia umana che soffre crisi - ha osservato - e ha problemi che richiedono sforzi congiunti''. Per dirigere tali sforzi, i partecipanti hanno concordato la creazione di un gruppo di lavoro incaricato di ''studiare i problemi che ostacolano il dialogo'' e indicare le prospettive per risolverli. E, nel constatare che ''il terrorismo e' uno dei piu' importanti ostacoli allo sviluppo del dialogo e della convivenza'', che ''e' un fenomeno globale che richiede sforzi internazionali'', hanno auspicato che si giunga a ''un accordo internazionale sulla definizione di terrorismo'', il primo passo per una lotta congiunta al fenomeno.
21 luglio 2008