Il Kuwait sosterrà la causa palestinese in Consiglio di Sicurezza alle Nazioni Unite, dove da gennaio siederà quale membro non permanente. E sosterrà i palestinesi nella costruzione di uno stato palestinese. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri kuwaitiano Sheikh Sabah Al-Khaled Al-Hamad Al-Sabah lunedì scorso in Parlamento aggiungendo che la decisione degli Usa di riconoscere Gerusalemme quale capitale di Israele e di spostare l’ambasciata da Tel Aviv alla città santa, sarà contrastata duramente: non solo perché viola diverse risoluzioni Onu ma anche le leggi e le norme internazionali. Secondo il ministro, se portata a termine, la decisione americana spazzerebbe via le speranze di pace nel Medio Oriente e sarebbe uno schiaffo all’iniziativa di pace araba. Il ministro ha anche aggiunto che il veto degli Usa alla risoluzione proposta dall’Egitto in Consiglio di Sicurezza di condanna della decisione di Trump su Gerusalemme, è stata una chiara disapprovazione internazionale di questa mossa americana, auspicando che gli Stati Uniti ritornino sui loro passi.

Anche lo speaker del Parlamento, Marzouq Al-Ghanem, che giorni fa durante l’incontro urgente dell’Unione interparlamentare araba riunita in Marocco per discutere su Gerusalemme, aveva richiamato ad una azione araba unita di fronte all’iniziativa statunitense, ha sottolineato che l’appoggio degli stati membri del Consiglio di Sicurezza alla proposta egiziana di risoluzione su Gerusalemme, cui gli USA hanno opposto il veto, rispecchia il rigetto globale della decisione unilaterale americana assunta sulla città occupata. “Il voto dei membri del Consiglio di Sicurezza è un chiaro messaggio – ha affermato - dell’enorme consenso internazionale nel respingere qualunque iniziativa unilaterale” che consideri Gerusalemme “capitale dell’entità sionista”. Marzouq Al-Ghanem ha anche ringraziato l’Egitto per aver sponsorizzato questa risoluzione che per il capo del Parlamento rappresenta “un referendum internazionale” che rigetta qualunque manipolazione politica dello status di Gerusalemme.

Pur non sorpreso, anche l’ambasciatore del Kuwait all’Onu, Mansour Al-Otaibi, ha espresso il suo rammarico per il veto degli Usa in Consiglio di Sicurezza, sottolineando che la proposta di risoluzione dell’Egitto era equilibrata e riaffermava lo status di Gerusalemme in conformità alle precedenti risoluzioni. Il veto degli Usa, ha detto “è uno sviluppo negativo che può portare a ulteriori violenze e tensioni, e soffocare le possibilità di una soluzione giusta e duratura in Medio Oriente”. Il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale dello Stato ebraico e il trasferimento dell’ambasciata da Tel Aviv alla città occupata viola le risoluzioni Onu e la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 secondo Al-Otabi, che ha spiegato che poiché Gerusalemme Est è un territorio occupato palestinese, la decisione americana non avrebbe “alcun effetto legale”; lo status di Gerusalemme è stato determinato da molte risoluzioni e la città rientra tra le questioni finali da risolvere coi negoziati. L’ambasciatore kuwaitiano ha fatto sapere anche che il gruppo arabo all'ONU deve rinviare una risoluzione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite entro pochi giorni per affermare lo status di Gerusalemme. "È nostra responsabilità continuare ad agire in ambito internazionale per raccogliere il sostegno contro la decisione americana e isolarla”.

Fonte Kuwait Times / Kuna

e.u.

20 dicembre 2017

 

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