Pierandrea Vanni

Ho avuto alcuni contatti e un incontro a Firenze, al palazzo dei Congressi, con l'allora ministro degli esteri Gianni De Michelis per parlare del dramma dei prigionieri kuwaitiani deportati in Iraq nei giorni della liberazione del Kuwait. Trovai in lui un interlocutore attento e competente non solo su questo specifico aspetto, ma piu' in generale sulla recente guerra sotto l'egida dell'Onu per mettere fine all'invasione delle truppe di Saddam Hussein. Aveva le idee molto chiare sulla necessità di un forte ruolo dell'Italia per ricostruire il Kuwait e, soprattutto, per assicurare pace e sicurezza a tutta l'area del Golfo. E' stato un ministro degli esteri attivo e capace.

Per la sua morte molti giornali italiani hanno parlato soprattutto della sua passione per il ballo e per le discoteche e del suo ruolo in Tangentopoli (diverse assoluzioni e due condanne). Ma Gianni De Michelis è stato anche ben altro.  Molto altro, e ha lasciato tracce non lievi del suo ruolo di uomo politico e di governo.

13 Maggio 2019

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