Giulia Brugnolini 

È stata approvata oggi dal Parlamento yemenita l’instaurazione dello stato d’emergenza, proclamata dal capo di Stato Ali Abdallah Saleh il 18 marzo scorso, quando è stato aperto il fuoco sulla folla durante una manifestazione per chiedere le sue dimissioni in piazza dell’Università a San’a, provocando la morte di 52 persone e un centinaio di feriti. Circa metà del parlamento si è dimesso e ha boicottato la seduta dopo la repressione dei manifestanti.
 
Il capo di stato Saleh ha annunciato che lascerà il potere dopo le presidenziali del gennaio 2012 ma che se verrà spinto a farlo in anticipo si scatenerà una sanguinosa guerra civile.

Intanto la Lega Araba ha condannato i crimini perpetrati contro i civili esprimendo grande preoccupazione per le violenze e definendo la situazione attuale nello Yemen pericolosa e grave perché minaccia l'unità dello stato e la sua stabilità. Dalla comunità europea Michael Mann, portavoce dell'Alto rappresentante Catherine Ashton, ha dichiarato “I responsabili dovranno essere portati davanti alla giustizia”.

L’opposizione ha convocato un corteo questo venerdì per chiedere ancora le dimissioni del presidente. E’ annunciata una marcia sul palazzo presidenziale.

23 Marzo 2011

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