Giulia Brugnolini 

Continuano gli scontri in Libia, dove i ribelli sono stati costretti ad indietreggiare dal contrattacco delle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi, ora dirette a Benghasi, roccaforte dell’opposizione. Dal fronte internazionale la Nato ha informato il leader libico di esser pronta ad un intervento militare qualora gli attacchi generalizzati e sistematici contro la popolazione continuassero. “Simili attacchi potrebbero essere considerati crimini contro l’umanità”, ha dichiarato Anders Fogh Rasmussen, il segretario generale dell’Alleanza, precisando tuttavia che quest’ultima non ha intenzione d’intervenire senza un chiaro mandato dell’Onu.

Un’eventualità più concreta è invece l’imposizione di una no-fly zone nei cieli della Libia, di cui la comunità internazionale ha discusso nell’ultima settimana e che è stata approvata oggi dalla Lega Araba.

Il Ministro dell’interno italiano Roberto Maroni, interpellato sulla questione libica, si è rivolto agli Stati Uniti incitandoli a tenersi fuori dalle decisioni riguardanti lo stato nordafricano, preoccupato che la situazione sfoci in una presa di potere del fondamentalismo islamico. “Ce ne occupiamo noi”, ha sentenziato dal palco di una festa della Lega Nord a Bergamo.

Intanto ieri notte sono sbarcate a Lampedusa undici imbarcazioni provenienti dal Maghreb per un totale di mille immigrati. Un’emergenza umanitaria che coinvolge il nostro Stato in primis ma che scuote le coscienze di tutto il mondo.

08 Marzo 2011

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