Redazione 

Le forze israeliane hanno attaccato una flottiglia di navi che trasportavano aiuti per tentare di rompere l'assedio imposto intorno a Gaza. Più di 10 persone sono state uccise e decine ferite quando le truppe hanno intercettato il convoglio di navi soprannominata la Flottiglia della Libertà questa mattina presto. Secondo una radio israeliana i soldati dell'IDF, sono saliti a bordo della nave da elicotteri e motovedette, mentre fonti di Al Jazeera provenienti dalla nave principale, il Marmara Mavi, sostengono che i soldati hanno iniziato a sparare non appena messo piede sulla nave. La flottiglia è stata attaccata in acque internazionali, 65 chilometri al largo della costa di Gaza.

Il canale televisivo israeliano Channel 10 riferisce che la flotta di sei navi era guidata da un'imbarcazione con bandiera battente turca con 600 persone a bordo, che aveva sfidato il blocco imposto da Israele dirigendosi verso Gaza dalle acque internazionali a largo di Cipro. Le navi turche erano salpate da Cipro, portando 10.000 tonnellate di aiuti a Gaza per contrastare il blocco che Israele impone ai palestinesi nella Striscia di Gaza. Ma i funzionari doganali del porto di Antalya, in Turchia, hanno respinto le accuse israeliane circa il fatto che la nave avrebbe trasportato armi oltre che aiuti umanitari diretti a Gaza.

“La marina israeliana operava dietro l'ipotesi che gli attivisti a bordo delle barche non avrebbero ascoltato gli inviti a tornare indietro, e che le truppe israeliane erano pronte a salire a bordo delle navi per tenerle lontane dalle coste di Gaza e portarle verso il porto della città israeliana di Ashdod”,  ha detto il quotidiano israeliano Haaretz.

Secondo fonti militari israelane “Gli scontri hanno messo a rischio la vita dei soldati: sono stati attaccati con grande violenza fisica, con armi da fuoco, coltelli e bastoni”. Almeno quattro soldati israeliani sono rimasti feriti, dicono ancora i militari.

Alcune agenzie turche riferiscono che c'erano centinaia di attivisti filo-palestinesi sulle navi sequestrate, tra cui il Nobel per la Pace del 1976 Mairead Corrigan Maguire (Irlanda del Nord), alcuni deputati e un anziano sopravvissuto dell'Olocausto.

31 maggio 2010

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