Ramón González de la Peña Gil
L'Iran ha accettato “in linea di principio” un'offerta da parte del Brasile di mediare sul tema del combustibile nucleare che è in fase di stallo, secondo quanto riferito dai media iraniani. Il presidente Mahmoud Ahmadinejad, riporta l’agenzia Fars, durante una conversazione telefonica con il suo omologo venezuelano Hugo Chavez avrebbe accettato. Ha poi aggiunto che Iran e Brasile ora devono definire i dettagli tecnici dell'offerta. L'Iran afferma di aver alzato lo stato di arricchimento dell'uranio dall’attuale 3,5 per cento al 20 per cento – che rappresenta, per l'uranio, la soglia in grado di innescare una reazione nucleare – poichè il Paese ha bisogno dell'uranio arricchito per alimentare un reattore di ricerca, che produce isotopi per i malati di cancro e che è a corto di carburante.
L'Occidente, però, accusa l'Iran di cercare di creare armi nucleari, con il pretesto di un programma di energia civile. I cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più la Germania hanno offerto all'Iran un accordo lo scorso ottobre: inviare l'uranio a basso grado di arricchimento altrove ed arricchirsi in cambio di combustibile per il suo reattore. Teheran non ha accettato e, anzi, ha controproposto di realizzare un swap simultaneo sul suolo iraniano. Il Dipartimento di Stato americano ha definito la proposta iraniana una tattica di stallo.
Gli Stati Uniti stanno ora cercando appoggio alla loro idea di sanzioni, dicendo che è improbabile che l'Iran voglia negoziare a meno che le sanzioni siano già in atto. Il Brasile - che condivide il tavolo sulla sicurezza delle Nazioni Unite, dove detiene un seggio di non veto - ha detto che “non si piega” alle pressioni degli Stati Uniti per adottare sanzioni, e che cercherà di aiutare a rilanciare l'accordo in fase di stallo per aiutare l'Iran a evitare nuove sanzioni.
6 maggio 2010