Ramón González de la Peña 

Il blocco politico di Nouri al-Maliki, il primo ministro iracheno, ha unito le forze con il suo principale rivale sciita, la Iraqi National Alliance (INA), lasciando il neonato blocco soltanto a quattro seggi della maggioranza parlamentare.“È stato raggiunto un accordo per formare un blocco parlamentare attraverso l'unione dei due blocchi, lo State of Law Alliance e la Iraqi National Alliance”, hanno detto i funzionari dei due partiti durante la conferenza stampa di ieri, che però non hanno fatto menzione alla risoluzione del più grande ostacolo che sta bloccando le due coalizioni in queste settimane di negoziati, la scelta di un primo ministro.

Colloqui precedenti per creare una alleanza pan-sciita non sono riusciti perché i seguaci di Moqtada al-Sadr, leader sciita che ha vinto 40 seggi sui 70 posti dell'INA, ha rifiutato qualsiasi accordo che avrebbe assicurato un secondo mandato ad al-Maliki. Secondo i completi risultati preliminari delle elezioni del 7 marzo, lo State of Law Alliance di Al-Maliki ha ottenuto 89 seggi dei 325 membri del Consiglio dei Rappresentanti e l'INA, una coalizione guidata da vari gruppi religiosi sciiti, ha ottenuto 70 posti. Mentre la combinazione risultante di 159 posti è leggermente inferiore alla maggioranza richiesta, l'Alleanza Curda che negli ultimi anni ha guidato la regione autonoma Curda detiene 43 seggi ed ha già espresso la volontà di aderire al nuovo gruppo, in caso di alleanza dei due blocchi principali. La lista Iraqiya dell'ex premier Iyad Allawi che ha ottenuto 91 seggi, pare così destinata a non governare. Allawi aveva avvertito che l'alleanza dei due principali blocchi sciiti potrebbe provocare un ritorno alla violenza in Iraq, lacerato da troppi spargimenti di sangue tra il 2006 e il 2007.

Martedì la coalizione avrebbe aggiunto benzina sul fuoco già esistente circa l'interpretazione della frase della costituzione irachena “il più grande gruppo parlamentare ha il diritto di formare il governo”. Il Tribunale Federale Iracheno ha stabilito il 28 marzo, un giorno dopo l'annuncio dei risultati elettorali del 7 marzo che “il più grande blocco parlamentare" potrebbe essere formato dopo le elezioni. Iraqiya ha insistito sul fatto che la decisione del Tribunale Federale è illegittima e orientata politicamente. I risultati sono in continuo mutamento, tuttavia, le autorità elettorali stanno realizzando un nuovo conteggio dei voti nella circoscrizione chiave di Baghdad, che esprime ben 70 seggi.

5 maggio 2010

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