Secondo le indiscrezioni apparse ieri sul quotidiano israeliano Haaretz la Svezia, attualmente di turno alla presidenza dell’Unione Europea, ha messo sul tavolo delle proposte il riconoscimento di Gerusalemme Est come capitale del nascente stato palestinese. 

L’iniziativa auspica “l’urgente ripresa dei negoziati per arrivare a una soluzione di due stati” .L'obiettivo, precisa il documento, è di costituire "uno Stato palestinese indipendente e democratico, in grado di prosperare, dotato di continuità geografica fra Cisgiordania e Gaza e con Gerusalemme est per capitale".Il documento verrà sottoposta ai capi delle diplomazie dei Ventisette durante un summit di due giorni a Bruxelles il 7 e l'8 dicembre.
Gerusalemme Est, l’eterno pomo della discordia dei due popoli, fa accendere gli animi israeliani. Da Tel Aviv infatti c’è stato un secco no davanti alla proposta Ue.  Israele ha messo in guardia l'Unione europea dal procedere oltre con la proposta. Il giornale “Haaretz” rende noto che la diplomazia israeliana sta compiendo ora uno sforzo nel tentativo di bloccare in extremis quel documento.

La totale opposizione israeliana alla spartizione di Gerusalemme è stata ribadita oggi dal presidente della Knesset Reuven Rivlin (Likud) secondo cui alterare l'attuale status quo in città rischierebbe di creare "una situazione caotica, una nuova Belfast". 

Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha poi accusato la Svezia, promotrice dell’iniziativa, accusata di portare avanti un'esplicita “linea anti-israeliana” che renderà “irrilevante” la posizione europea nel processo di pace.
Dalle prime indiscrezioni si sono dichiarati contrari la Germania, l’Italia,  mentre Francia e l’Inghilterra favorevoli.

2 dicembre 2009

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