Letizia Mancini 

AFGHANISTAN -Si  terrà il 7 novembre il turno di ballottaggio tra Hamid Karzai, presidente uscente e Abdullah Abdullah, ex Ministro degli Esteri. Questa è la soluzione a cui la commissione elettorale è giunta dopo lunghe controversie sui presunti brogli elettorali avvenuti il giorno delle elezioni del 20 Agosto.

Karzai infatti, dai primi esiti, risultava in netto vantaggio sul suo rivale con circa il 70% dei consensi, ma Abdullah Abdullah aveva immediatamente richiesto il riconteggio insinuando irregolarità e voti di scambio. “Gli uomini di Karzai hanno messo in piedi trucchi e creato irregolarità gravissime in queste elezioni, abbiamo già presentato più di 100 ricorsi alla Commissione elettorale, il mondo deve sapere cosa stanno facendo", aveva detto Abdullah pochi giorni dopo le elezioni.

Legittimi sospetti derivati da situazioni irregolari, con casi eclatanti di un’affluenza alle urne maggiore delle schede elettorali inviate ai seggi di alcune aree.

Sulla delicata questione si è messa a lavoro una commissione elettorale, la Eec, nominata dall’ONU e composta per metà da membri afghani e per metà da stranieri. Dopo i dovuti accertamenti, la commissione ha invalidato le schede di 210 seggi per un ammontare circa di 1 milione di voti. Adesso il verdetto della Commissione ha aperto le porte a nuovi scenari.

Man mano che proseguivano le indagini sui brogli elettorali così i consensi di Karzai diminuivano proporzionalmente. Il portavoce della commissione elettorale Noor Mohammad Noor ha reso infatti noto martedi che il presidente afghano Hamid Karzai ha ottenuto il 49,67% dei voti al primo turno delle elezioni, mancando cosi' di poco il 50% necessario per evitare il ballottaggio.

I maggiori rappresentanti internazionali hanno invitato il presidente uscente ad accettare la nuova sfida elettorale: "Se i risultati del primo turno – ha affermato il Ministro degli Esteri svedese Carl Bildt - puntano in direzione della necessità di avere un secondo turno, dovrà essere organizzato un secondo turno. Tutti coloro che prendono parte al processo elettorale in Afghanistan devono rispettare gli aspetti della procedura". Mentre il segretario di Stato Hillary Clinton ha affermato: "Ci attendiamo che Karzai si comporti come previsto dalla Costituzione".

Karzai in conferenza stampa ha affermato di sottostare alle decisioni a cui è giunta la commissione e di accettare il ballottaggio. La reazione di Karzai è stata ben vista dai governi internazionali, a partire dallo stesso presidente americano, Barack Obama: “E' ora vitale che tutti gli elementi della società afgana continuino a unirsi per far avanzare la democrazia, la pace e la giustizia. Guardiamo con attenzione al secondo turno e il completamento del processo elettorale”. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha apprezzato l’accettazione di Karzai. Mentre il Primo Ministro britannico Gordon Brown, e il Presidente della repubblica francese, Nicolas Sarkozy, hanno affermato che Karzai grazie alla sua reazione ha dimostrato di  "essere un uomo di Stato".

Non è mancata neanche la risposta dello sfidante afghano Abdullah che ha ringraziato Karzai per non aver ostacolato la decisione del ritorno alle urne: “Ho chiamato Karzai e mi sono felicitato con lui per aver accettato che si tenesse un secondo turno elettorale. Per quel che riguarda il secondo turno, il mio unico desiderio è che si tenga nella data prevista, in condizioni ottimali sia sul piano della sicurezza che della trasparenza”.

Una comunicazione importante, quella tra i due politici, che mancava da ben due mesi, giorno delle elezioni di agosto.

22 ottobre 2009

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