Proprio nel giorno in cui l’ONU ha votato all’unanimità una risoluzione che mette al bando le armi nucleari, il presidente americano Barack Obama, con i leader di Gran Bretagna e Francia ha accusato l'Iran di aver costruito un secondo impianto segreto di arricchimento dell'uranio.

Teheran ha deciso di confermare all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) con una lettera, indirizzata al direttore generale dell'Aiea, Mohamed El Baradei, l’esistenza del secondo sito nucleare oltre a quello ufficiale di Natanz senza però specificare la sede sul suo territorio.

L’impianto che inevitabilmente non è ancora stato sottoposto a nessuna verifica da parte degli ispettori Onu prevede una portata energetica di 360 megawatt e sarà in grado di produrre l'uranio arricchito, elemento necessario per la costruzione della bomba atomica.

Il primo impianto nucleare ufficiale iraniano di Natanz è stato oggetto di diversi controlli da parte degli ispettori Onu per monitorarne il corretto uso. Le ispezioni hanno portato a diverse sanzioni da parte della Comunità Internazionale sia per non avere sospeso l’arricchimento che superava la soglia consentita sia per non aver chiarito gli obiettivi della attività nucleare.

Proprio durante l’assemblea generale dell’ONU, appena tenutasi a NewYork, il leader iraniano aveva dichiarato che il programma nucleare ha fini eclusivamente civili e pacifici e che non ci sono scopi militari.

La notizia del secondo impianto ha ora ulteriormente alimentato i sospetti del governo statunitense e della comunita' internazionale riguardo ad un Iran sempre piu' vicino alla realizzazione della bomba atomica, e i dubbi sui suoi scopi effettivi, nonostante le autorita' iraniane abbiano ribadito piu' volte lo scopo esclusivamente pacifico.

Sarà dunque l’incontro di giovedì dell’assemblea dei peasi membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in Svizzera, il così detto gruppo del 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) a predisporre i negoziati per chiarire il programma nucleare iraniano che sta destando non pochi timori.

25 settembre 2009

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