Letizia Mancini
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama incontrerà al margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di martedi il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente della ANP Mahmoud Abbas.
Il colloquio tra i due leader è stato particolarmente voluto dal Presidente Statunitense, affinchè si creassero i presupposti necessari per l’inizio delle trattative di pace.
I negoziati infatti faticano ad avviarsi dopo che il governo israeliano ha autorizzato la costruzione di ulteriori 450 insediamenti per i coloni in Cisgiordania.
L’inviato speciale della Casa Bianca George Mitchell è di ritorno dalla sua settimana di attività diplomatiche in Medio Oriente durante la quale ha cercato di conciliare le posizioni discordanti dei due paesi sugli insediamenti oltre che ribadire il parere avverso degli Stati Uniti e sul loro avvio.
Obama ha chiesto infatti una interruzione totale e immediata delle attività edilizie ma il leader israeliano ha risposto che non intende soddisfare pienamente la richiesta, restando disposto a una sospensione di nove mesi e solo delle opere più recenti e non delle 2500 unità gia avviate.
Il governo Palestinese ha dichiarato che “il processo di pace è in stallo per il mancato congelamento delle attività”; Israele risponde che “non interromperà le costruzioni fin quando non ci sarà un accordo di pace duraturo”. Entrambi riconoscono che l’incontro di martedì non implica una ripresa immediata dei negoziati ma è l’occasione per un primo incontro ufficiale.
Non c’è nessuna aspettativa di risultati imminenti da tale incontro ma il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha dichiarato che il meeting tripartitico è un chiaro segno dell’impegno personale del Presidente Obama per la risoluzione dei contrasti.
Prima del vertice, il presidente statunitense terrà un incontro bilaterale con ciascuno dei leader, ma al termine non sono previste dichiarazioni della Casa Bianca.
22 settembre 2009