Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nei giorni scorsi ha rifiutato la richiesta degli Stati Uniti di abbandonare gli insediamenti in Cisgiordania, avvicinandosi sempre più ad uno scontro con l'amministrazione di Obama. Questo rifiuto ha evidenziato la difficoltà crescente di Netanyahu nel mantenere un equilibrio. Il Primo Ministro, infatti, aveva iniziato a smantellare piccoli stanziamenti che erano stati costruiti abusivamente, ma questi piccoli passi hanno rischiato di scatenare nuove violenze contro i palestinesi e critiche internazionali verso Israele. Recentemente il Presidente americano Barack Obama e il suo Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton hanno accolto alla Casa Bianca rappresentanti della Commissione di Difesa e degli Affari Esteri israeliani. Hillary Clinton ha chiesto che tutti gli insediamenti siano chiusi, incluse le espansioni che Israele definisce come "crescita naturale" delle comunità insediate.

Sono scoppiate delle rivolte nei pressi dell'insediamento di Yizhar. In questi anni, i colonizzatori hanno costruito dozzine di campi, o meglio insediamenti, senza l'approvazione formale del governo, ma che hanno comunque ottenuto finanziamenti e supporto.
Per gli Stati Uniti, le colonie sono un ostacolo verso il raggiungimento della pace. Investigatori delle Nazioni Unite hanno iniziato a pensare di accusare Israele di crimini di guerra per le tre settimane di attacco contro la Striscia di Gaza. Israele si è opposto alle indagini, sostenendo che non saranno oggettive e imparziali.

3 giugno 2009

Vai all'inizio della pagina