Silvia Campillo Ruiz
Le relazioni tra Egitto e Hezbollah tornano a essere difficili e minacciano di estendere il conflitto tra sunniti e sciiti in Medio Oriente. Il Cairo ha aperto una feroce campagna denigratoria contro i guerriglieri libanesi dopo l'arresto in territorio egiziano, la scorsa settimana, di cinquanta presunti miliziani del gruppo sciita. Gli arrestati sono stati accusati di preparare attentati contro turisti israeliani nel Sinai e contro le imbarcazioni nel Canale di Suez. La Polizia ha inoltre rinvenuto 900 chili di dinamite vicino al confine con Gaza, e attualmente è alla ricerca di un'altra dozzina di miliziani che presumibilmente si nascondono in villaggi limitrofi.
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha negato i fatti, anche se ha riconosciuto che uno dei detenuti facesse parte del gruppo inviato in Egitto per una missione di tipo logistico: dovevano trasportare attrezzature a Gaza a sostengo dei palestinesi. Secondo il leader sciita tutte le altre accuse sono false, perchè la guerriglia che dirige non ha intenzione d'interferire negli affari interni dei paesi arabi e, ancora di meno, di attaccarli. L'unico nemico, ha insistito il leader, è Israele.
20 aprile 2009