Monika Kaminska
Hamas e Al Fatah riprenderanno il 26 aprile al Cairo i negoziati sulla formazione di un governo di unità nazionale palestinese. Il portavoce di Hamas, Salah al-Bardawil, reputa “fondamentale” il prossimo colloquio per mettere fine alle dispute tra le fazioni palestinesi. I rappresentanti di entrambi i movimenti palestinesi si sono incontrati lo scorso martedì nella capitale egiziana. Nel meeting, tenutosi segreto, le due parti avrebbero deciso di porre fine allo scambio di accuse reciproche registrato nelle scorse settimane.
Secondo i mediatori egiziani, il nuovo governo dovrebbe essere composto dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, membro di Al Fatah, e da una commissione formata da membri di Hamas e altre fazioni palestinesi. Hamas al momento sta valutando la proposta egiziana, ma il punto debole dei negoziati resta il programma politico del futuro governo. Hamas ha già precisato di non voler partecipare a un esecutivo che riconosce lo stato di Israele. Un alto esponente palestinese ha dichiarato alla Reuters che “un accordo tra le due parti è quasi impossibile, almeno al momento”. Ciò che divide le due fazioni è soprattutto l’approccio da adottare nei confronti di Israele e i criteri per la riorganizzazione delle forze di sicurezza.
I mediatori egiziani dunque, puntano l’attenzione sulla ricostruzione di Gaza. Compito, che secondo il Cairo, dovrebbe spettare ad un comitato congiunto che supervisioni la ricostruzione e guidato da Al Fatah, mentre la direzione delle operazioni e la gestione logistica spetterebbero al governo Hamas. La proposta avrebbe già ricevuto l’approvazione di Fatah, ma una risposta ufficiale da entrambe le parti è attesa per ripresa dei negoziati.
15 aprile 2009