Angelo Valsesia
Il Presidente turco Abdullah Gul ha appena compiuto una visita ufficiale in Iraq. E' la prima visita di un Capo di Stato turco dopo più di trenta anni. Gul è arrivato a Baghdad dove è stato accolto dal Ministro degli Affari Esteri Hoshyar Zebari. Le discussioni principali sono state i ribelli separatisti curdi e la necessità irachena per un maggior approvvigionamento d'acqua.
In un incontro con il Presidente iracheno Jalal Talabani (anch'egli curdo), Gul ha chiesto un più ampio e costruttivo coinvolgimento per una maggiore severità nei loro confronti. Di fatto, il Presidente turco ha fatto notare che un impegno iracheno contro i movimenti curdi – ed in particolare il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) – è l'unico modo per ottenere una piena collaborazione da parte dei Paesi vicini, terminando così l'isolamento regionale dell'Iraq.
Ha inoltre aggiunto che “l'amministrazione regionale curda” (riprendendo così la terminologia usata nella Costituzione irachena) in Iraq è l'attore principale negli sforzi per porre fine alle attività terroristiche contro il territorio turco.
La questione curda non è nuova nell'agenda irachena ed il Presidente Talabani, una settimana fa, ha dichiarato che la soluzione di una nazione separata curda è “impossibile” e, recentemente, ha chiamato i ribelli a mettere giù le armi o a lasciare il Paese. Nel futuro prossimo (Aprile o Maggio), inoltre, verrà convocata una conferenza nella città di Arbil (Iraq settentrionale) con la presenza di gruppi curdi da Iran, Siria, Iraq, Turchia ed Europa: l'obiettivo è chiamare al disarmo del PKK.
Ahmed Deniz – portavoce del PKK – ha già dichiarato la loro indisponibilità a fermare gli attacchi contro la Turchia e a lasciare il territorio iracheno. Egli non ha riconosciuto l'autorità del Presidente Talabani e ha sottolineato che il PKK non prende ordini da lui. Di conseguenza, la situazione è ancora soggetta a grande tensione e questo è stato recentemente dimostrato da un attacco suicida durante un funerale curdo nella provincia irachena di Diyala dove 25 persone sono morte ed altre 45 sono rimaste ferite (ultime stime).
La guerriglia curda sta usando il territorio settentrionale dell'Iraq come base d'attacchi nella Turchia sud-orientale per istituire una regione autonoma etnicamente fondata. I ribelli combattono sin dal 1984.
Per ciò che concerne il secondo aspetto nell'agenda dell'incontro, l'Iraq sta affrontando gravi siccità e non ha abbastanza risorse idriche per la popolazione e l'agricoltura. L'obiettivo è ampliare il carico del Tigri e dell'Eufrate attraverso un accordo con Siria e Turchia per la condivisione dell'acqua. Dunque, l'incontro è stato l'occasione per ampliare nuovi programmi e per rendere effettivo l'accordo firmato nel Gennaio 2008.
In conclusione, la visita storica ha avuto luogo in un intricato periodo in cui in agenda vi sono numerose questioni di difficile risoluzione (si potrebbe aggiungere il prossimo disimpegno americano nell'area e le indirette conseguenze proprio sulla questione curda). Dunque, gli attori impegnati dovranno compiere i più sinceri e credibili sforzi nel caso vogliano raggiungere una soluzione politica.
24 marzo 2009