Emanuela Ulivi 

Internet e i social media hanno inciso profondamente sul nostro modo di essere. Tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno sono a portata di notebook, I-Pad e smartphone. A loro volta vengono prodotte, diffuse e scambiate in tempo reale o quasi.  Il giornalismo ha raccolto fin dall’inizio la sfida e senza abbandonare la carta stampata, ha trasferito sulla rete contenuti e professionalità.

Ma non è sufficiente. Deve anche cambiare pelle. Lo dice chiaramente il direttore del Financial Times, Lionel Barber, nella lettera indirizzata alcune settimane fa ai dipendenti della testata (http://aboutus.ft.com/2013/10/09/lionel-barber-memo-to-staff-on-reshaping-the-newspaper-for-the-digital-age/#axzz2hDj72apV), in cui senza giri di parole decreta la fine dell’epoca del primato della carta stampata, delle edizioni aggiornate fino a notte fonda. Quel modello, mutuato dagli anni ‘70, è morto. Il nostro prodotto stampato –annuncia Barber- deriverà dall'offerta web, e non viceversa.

La nuova edizione cartacea del FT prevista nel 2014 sarà autorevole ma più semplice. A produrla sarà un team ristretto: il grosso della redazione lavorerà on-line: la prossima fase verso la quale ci muoviamo, parola di direttore, è il “digital first”. Il lavoro giornalistico cambierà: I nostri redattori e giornalisti si staccheranno ulteriormente dalla rapida raccolta di notizie per spostarsi verso "news nel contesto" a valore aggiunto...I nostri redattori avranno bisogno di fare più pre-pianificazione, suddividendo con intelligenza per la stampa e per l'online.

Cambieranno, e non a caso, anche gli orari, I giornalisti –precisa il direttore- scriveranno per soddisfare la richiesta di informazione nelle ore di massima visibilità sul web, piuttosto che le vecchie scadenze per la stampa. Il processo sarà più simile a un palinsesto. Ma sarà necessario soprattutto un cambio di mentalità: Dove una volta ci concentravamo sui layout delle pagine, ora dovremo adottare un approccio che assomigli al flusso di un'agenzia di stampa.

Brevi indicazioni, ma sufficienti al direttore della prestigiosa testata londinese a tracciare in poche righe la rotta da seguire per assecondare in maniera mirata le esigenze del pubblico dei lettori e degli internauti, sdoganando l’incerto dualismo tra carta stampata e web come lo abbiamo visto finora, e affinando l'offerta.

Riproponiamo qui di seguito la lettera di Barber, riportata e tradotta in italiano dall’International Business Times, che rappresenta una pagina di giornalismo destinata a diventare fondamentale.

Ora siamo pronti ad intraprendere i prossimi passi della nostra strategia che pone il digitale al primo posto, che finora ha avuto successo. Si tratta di un'opportunità entusiasmante ma anche impegnativa per tutti i giornalisti del Financial Times. Implica cambiamenti nelle pratiche di lavoro, un ulteriore spostamento di risorse a favore di ft.com, un significativo rimodellamento del giornale.

Il nostro piano è quello di lanciare una sola edizione cartacea a livello globale nella prima metà del 2014. Il nuovo FT sarà ridisegnato e aggiornato per riflettere i gusti moderni e le nuove abitudini di lettura. Continuerà ad emanare autorevolezza e qualità, offrendo una potente combinazione di parole, immagini e dati per spiegare i fatti più importanti della giornata. Il nuovo FT sarà un giornale migliore per adattarsi ai tempi. Il giornale resterà una parte vitale del nostro business, contribuendo in modo significativo ai ricavi generati dalla pubblicità e dalla diffusione. Ma, in modo determinante, sarà prodotto in modo diverso e più semplice. I cambiamenti influenzeranno la struttura della redazione, ed il modo nel quale produciamo il nostro giornalismo.

 

Ecco alcune indicazioni.

In primo luogo, va detto che il modello di pubblicazione di un quotidiano mutuato dagli anni '70, che prevede progressivi cambiamenti ad edizioni multiple nel corso della notte, è morto. In futuro, il nostro prodotto stampato deriverà dall'offerta web, e non viceversa. Il nuovo FT sarà prodotto da un piccolo team focalizzato sul prodotto stampato che lavorerà a fianco di un più folto team dedicato al web.

In secondo luogo, la struttura del nostro giornale che abbiamo pianificato, ad edizione singola e possibilmente a sezione singola, implica minimi cambiamenti a tarda sera ed un maggior utilizzo di template di pagine standardizzate. Manterremo comunque una certa flessibilità per un'edizione su misura per il Regno Unito, con pagine di notizie per il Regno Unito. Il nostro principale sforzo di progettazione si concentrerà sulle "pagine show" che saranno caratterizzate da ricchi grafici e dati.

Terzo, i nostri redattori e giornalisti si staccheranno ulteriormente dalla rapida raccolta di notizie per spostarsi verso "news nel contesto" a valore aggiunto, contestualizzando le notizie pur rimanendo fedeli al perseguimento del nostro originale giornalismo investigativo. I nostri redattori avranno bisogno di fare più pre-pianificazione, suddividendo con intelligenza per la stampa e per l'online. Questo richiederà un cambiamento di mentalità dei responsabili redazionali e dei giornalisti, ma questa è assolutamente la strada da seguire nell'era digitale.

Nel complesso, questi cambiamenti significheranno che gran parte del giornale sia pre-pianificata e pre-prodotta. I giornalisti scriveranno per soddisfare la richiesta di informazione nelle ore di massima visibilità sul web, piuttosto che le vecchie scadenze per la stampa. Il processo sarà più simile a un palinsesto. Dove una volta ci concentravamo sui layout delle pagine, ora dovremo adottare un approccio che assomigli al flusso di un'agenzia di stampa.

Infine, i cambiamenti nella produzione del giornale richiederanno ulteriori cambiamenti nelle pratiche di lavoro. Capisco che questo metterà alla prova quelli che sono stati abituati per lungo tempo a lavorare a tarda sera. Ma mentre ci muoviamo verso la prossima fase del "digital first", questi colleghi hanno bisogno di fare scelte consapevoli sulla loro carriera e su dove si trovano le opportunità.

Avremo bisogno di spostare più risorse dalla tarda sera al giorno, e dal pomeriggio alla mattina, in particolare a Londra. I giornalisti si dedicheranno al digitale. Per quanto riguarda l'online, ci concentreremo sull'aggregazione intelligente di contenuti dai nostri giornalisti e da terze parti. Tuttavia, sul web l'enfasi sarà sui singoli articoli piuttosto che sulle pagine di sezione.

Il giornalismo del Financial Times deve adattarsi ulteriormente a un mondo in cui i giornalisti e i commentatori conversano con i lettori. Il nostro obiettivo deve essere quello di approfondire l'impegno su questo obiettivo e andare incontro alle esigenze dei lettori in qualsiasi momento o modo questi si rivolgeranno a noi per le ultime notizie e per analisi di qualità. FastFT, una delle nostre innovazioni di maggior successo di quest'anno, ha mostrato la nostra determinazione a fare esattamente questo. E arriverà altro.

Il nostro approccio al giornale cartaceo e a ft.com è una logica conseguenza dei cambiamenti che abbiamo fatto in redazione negli ultimi dieci anni ed oltre. Grazie a questi cambiamenti, il FT si è affermato come un precursore tra i media di oggi.

Abbiamo trasformato il nostro modello di business, riuscendo con successo a far pagare i contenuti e creando un sistema di abbonamenti a livello globale. L'anno scorso i nostri abbonamenti online hanno superato quelli della versione cartacea per la prima volta. Oggi abbiamo oltre 100.000 abbonamenti digitali in più del totale delle copie vendute.

Non è il momento di fermarsi. Le pressioni competitive nel nostro settore per adattarci ad un ambiente nel quale siamo sempre più spesso letti su computer, smartphone e tablet, sono più forti che mai. Il passo del cambiamento, guidato dalla tecnologia, non conosce sosta, come mi è stato ricordato ancora una volta durante i miei recenti colloqui di Aspen e Sun Valley.

Voglio ringraziare tutti i giornalisti del FT per la loro dedizione alla causa. Questi sono tempi impegnativi. Ma finché abbracceremo il cambiamento e continueremo ad innovare, continueremo a produrre il giornalismo di livello assoluto del quale siamo tutti orgogliosi.

 

Lionel

9 novembre 2013

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