Alessandro Bacci, Corrispondente per DAO da Damasco, Siria 

Damasco, Siria - Il 9 giugno 2010, la legge 18/2010 ha reorganizzato il settore delle telecomunicazioni siriano, emanato con decreto presidenziale e quindi pubblicato il 23 giugno sulla Gazzetta Ufficiale Siriana. Grazie a questa legge, una nuova istituzione, l'Autorità di supervisione delle telecomunicazioni(TSA) sarà costituita come corpo regolatore del settore delle telecomunicazioni. Prima di tale riorganizzazione il potere di regolare il settore apparteneva all'STE, l'Istituzione per le telecomunicazioni siriana. Con la nuova struttura, la STE verrà rimpiazzata da una nuova istituzione, la Compagnia siriana delle telecomunicazioni (STC), che continuerà ad operare come compagnia monopolista sulle linee di comunicazione terrestri. I membri dell'Autorità di supervisione delle telecomunicazioni saranno nominati dal Ministero delle comunicazioni e tecnologie, che inizierà anche a implementare le nuove funzioni a partire dal 2011.

La TSA avrà il potere di concedere nuove licenze, di stabilire le tariffe, e i metodi operativi dei differenti sub-settori (di terra, mobili, onde radio, ecc.). Al momento di concedere nuove licenze, la TSA dovrà obbligatoriamente considerare la posizione delle compagnie già operanti in Siria come operatori di telecomunicazioni.  
L'importanza della nuova legge è connessa al fatto che la STE è una delle compagnie statali siriane maggiormente in attivo. La STE è il secondo contributore siriano dopo la Compagnia petrolifera siriana. Nel 2009 la STE ha avuto entrate di 73 miliardi di lire siriane (con un incremento del 18%). I due attuali operatori mobili siriani, la Siriatel e la MTN, nel 2009 hanno registrato rispettivamente entrate di 1 miliardo e 829,8 milioni di dollari americani. Fino alla metà del 2009 la STE ha ottenuto il 50% delle entrate annuali della Siriatel e dell'MTN, in accordo con i termini dei contratti di trasferimento sotto i quali le due compagnie sono autorizzate ad operare in Siria. Le due compagnie hanno fortemente criticato il fatto che i contratti impediscono di investire appieno nelle nuove infrastrutture che dopo alcuni anni verranno gestite dal governo. Inoltre, i contratti impediscono a Siriatel e MTN di essere quotate nel listino della borsa di Damasco. Questo perchè tale tipo di contratti non permette di valutare gli asset delle compagnie interessate. Dividere la vecchia STE in due differenti entità - la TSA (il nuovo ente regolatore delle telecomunicazioni) e la STC (la nuova compagnia monopolista sulle linee di terra) - dovrebbe permettere di riformare più facilmente il settore delle telecomunicazioni. In particolare, la TSA - non essendo coinvolto nel mercato delle telecomunicazioni come operatore e non ricevendo risorse economiche dirette dalla Siriatel e dalla MTN, così come succedeva con la STE - dovrebbe essere capace di modernizzare il settore incrementando il livello di competizione e garantire il diritto dei consumatori. Il che potrebbe essere ottenuto trasformando i contratti BTO in classiche licenze e introducendo una terza licenza mobile. Per esempio, è importante ricordare che il mercato mobile siriano non è un mercato saturo. Con una popolazione di circa 20 milioni di persone, oltre a tre milioni di immigrati, la Siria ha 10,4 milioni di sottoscrittori, comprese le carte pre-pagate, come risulta da dati del Ministero delle telecomunicazioni. E' stimato che vi siano almeno 4 milioni di potenziali nuovi sottoscrittori. Ma con l'attuale scarsa competizione (prezzi del servizio alti e cattiva qualità) è difficile far entrare questi 4 milioni di potenziali clienti nel mercato delle comunicazioni mobili.

La nuova legge dovrebbe essere una specie di modello innovativo per limitare la partecipazione del governo in rilevanti settori industriali siriani. In altre parole, in Siria dovrebbe essere implementato un processo orientato verso un maggior ruolo del settore privato in industrie precedentemente controllate al 100% dallo stato. Probabilmente il Governo continuerà ad avere una posizione di controllo, ma il management dovrebbe essere maggiormente connesso al settore privato.

27 Agosto 2010

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