E’ stata inaugurata oggi nella capitale siriana la Borsa di Damasco. Il ministro delle Finanze Mohammed al-Hussein, durante la cerimonia di apertura svoltasi nel quartiere di Barzeh, facendo suonare per la prima volta la campanella ha dato inizio agli scambi. Prossimamente la “Damasco Stock Exchange” (DSE) avrà la sua sede permanente nel quartiere d’affari di Yaafour.
L’inaugurazione della DSE segna il ritorno della Siria nel panorama globale finanziario, e fa parte inoltre del processo di riforme economiche avviato nel 2005 per volontà del presidente Bashar Al Assad, finalizzato alla liberalizzazione economica e allo sviluppo nel settore privato, nonché un tentativo di combattere la crisi finanziaria in corso. La nuova iniziativa è un piccolo segnale di svolta verso il libero mercato, in un paese controllato largamente dallo Stato.
Vi sono comunque alcune regole mirate a non intaccare la stabilità del regime, come ad esempio il divieto di vendere o acquistare un titolo nella stessa seduta, divieto di trasferire l’investimento iniziale all’estero nei primi sei mesi, oltre al limite del guadagno che non può superare la percentuale dell’eccesso di rialzo di un titolo, stabilita in questo caso al 2%.
Per adesso ci sono solo sei titoli quotati: quattro banche, una società pubblicitaria e una compagnia di trasporti, anche se “nei prossimi giorni i titoli quotati saliranno a tredici e nei prossimi mesi si aggiungeranno tante altre imprese e società” - come ha specificato uno dei broker, Raed M.
Proprio per questo motivo inizialmente gli scambi avranno luogo solo il lunedì e il giovedì, almeno fino all’autunno prossimo, quando la DSE verrà trasferita nella sua sede definitiva.
10 marzo 2009