Nei giorni successivi ai tragici e spaventosi attentati di Parigi, su alcuni giornali italiani on line o stampati sono apparse analisi su quelli che sarebbero i finanziatori dell’ autoproclamato Isis, tra i quali, in qualche caso, viene indicato in modo assolutamente improprio e sbagliato lo Stato del Kuwait.
Al riguardo preme richiamare e sottolineare le dichiarazioni del governo dello Stato del Kuwait poche ore dopo gli attentati di Parigi nelle quali si sottolineava con chiarezza che gli autori di tali atti non hanno "ne Religione, ne Colore ne Patria", aggiungendo che essi non hanno attaccato una Nazione ma tutta l’umanità. Nelle dichiarazioni del governo, inoltre, si chiede a tutti i Paesi di collaborare contro il terrorismo.
Nel ricordare che nel giugno scorso il Kuwait è stato vittima di un gravissimo atto terroristico, cioè l’attentato alla Moschea Imam Al Sadiq, di Kuwait City che ha provocato venticinque morti e quasi duecento feriti fra i duemila fedeli che erano in preghiera nel giorno del venerdì, attentato che è stato rivendicato da cellule jhadiste, si fa notare che il governo dello Stato del Kuwait, quello attuale come quelli precedenti, si sono sempre espressi contro il terrorismo in qualunque forma ed espressione violenta si manifesti, e hanno chiesto un impegno della comunità internazionale da un lato per risolvere le gravi crisi in atto, spesso da molti decenni, dall’altro per garantire ovunque pace e rispetto della dignità umana.
Infine si vuole ricordare che il Kuwait è in prima fila negli aiuti ai profughi siriani, che a Kuwait City si sono svolti tre vertici dedicati appunto all’emergenza umanitaria in Siria e che – particolare molto importante- nel settembre scorso le Nazioni Unite hanno attribuito a S:A l’Emiro del Kuwait il significativo titolo di "Leader delle opere umanitare" e allo Stato del Kuwait quello di "Centro umanitario internazionale".
Il presidente e il consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Italia-Kuwait
Firenze 2 dicembre 2015