Su richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il Kuwait ospiterà la terza conferenza dei Paesi donatori per la Siria, per raccogliere fondi da destinare agli aiuti umanitari delle Nazioni Unite in favore della popolazione. L’annuncio ufficiale è stato dato sabato scorso dall’ambasciatore del Kuwait presso le Nazioni Unite, Mansour Al-Otaibi, il quale ha fatto sapere di aver trasmesso al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon una lettera di S.A l’Emiro Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah che conteneva il suo consenso ad ospitare la conferenza.

Il giorno prima, al termine dell’incontro a Beirut col segretario generale della Lega Araba Nabil Al Aarabi e coi ministri degli esteri libanese Gebran Bassil e della Mauritania Ahmed Wald Takdi, il ministro degli esteri kuwaitiano Sheikh Sabah Khaled al-Sabah aveva anticipato che tale ipotesi era allo studio, senza poter ancora indicare la data esatta. 

Sono 13 milioni, secondo i dati forniti dal segretario al-Arabi, i siriani che hanno bisogno di aiuto: 9 milioni in Siria, gli altri rifugiati nei Paesi vicini. Circa 6 milioni sono bambini. Solo in Libano, dove il Kuwait fornirà aiuti ai rifugiati, ci sono 1 milione e 150.000 siriani registrati all’UNHCR che ne calcola altri 500.000 non registrati. 

Il Kuwait ha già ospitato negli ultimi due anni le conferenze dei Paesi donatori raccogliendo 1,5 miliardi di dollari nel 2013 dai 43 Paesi partecipanti, e 2,4 miliardi nel 2014 da 69 Paesi. In tutto circa 4 miliardi di dollari, compresi gli 800 milioni donati dal Kuwait. Non tutti i Paesi hanno però tenuto fede ai loro impegni, spingendo le organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite a diversi appelli per non razionare gli aiuti, specie quelli alimentari.  

La situazione è infatti drammatica. In Siria ci sono quartieri e centri sotto assedio da raggiungere, e non è facile far arrivare i convogli di aiuti. In più è arrivato il freddo che nelle settimane scorse ha colpito tutto il Medio Oriente portando neve, pioggia e basse temperature sia in Siria che nei campi dove i rifugiati vivono nelle tende. In vista dell’inverno, ad ottobre  l’Onu e le altre organizzazioni umanitarie hanno lanciato un piano per fornire a oltre 3 milioni di persone in Siria indumenti, coperte, carburante e mezzi di sussistenza, ma mancano ancora 70 milioni di dollari secondo l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite. E nonostante gli sforzi internazionali i fondi non riescono a coprire i bisogni crescenti della popolazione, ormai stremata dopo quattro anni di guerra.

20 gennaio 2015

e.u.

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