Il Kuwait donerà sei milioni di dollari alle agenzie delle Nazioni Unite. Un milione, ha specificato oggi a Ginevra il rappresentante permanente del Kuwait all’Onu Jamal Al-Ghunaim, andranno nel 2015 all’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati  (UNHCR) come contributo agli aiuti per i 43 milioni di sfollati nel mondo. Al-Ghunaim ha ricordato anche che il Kuwait ha versato negli ultimi due anni 210 milioni di dollari in favore dei rifugiati siriani e che, su input della leadership kuwaitiana, continuerà a sostenere l’UNHCR.

Sempre oggi a Ginevra, il Commissario per i Rifugiati Antonio Guterres ha annunciato che 28 Paesi donatori si sono impegnati a versare inizialmente 500,8 milioni di dollari all'UNHCR per i rifugiati nel mondo, per assistere i quali nel 2015 sono necessari 6,23 miliardi di dollari. Ringraziando i Paesi donatori, Gutierres ha però avvisato che la forbice tra le risorse necessarie e quelle disponibili si sta allargando, perché sempre più persone stanno scappando da guerre, violenze e persecuzioni. Ci sono situazioni di emergenza in Siria, nella Repubblica Centrale Africana e nel Sud Sudan che si stanno protraendo “portando il sistema finanziario degli aiuti umanitari sull’orlo della bancarotta”, ha sottolineato. C'è quindi bisogno di mettere in campo ulteriori mezzi per fronteggiare queste emergenze.

Ringraziando i Paesi che ospitano i rifugiati, con le relative conseguenze a livello di risorse locali e di servizi, Guterres ha chiesto uno sforzo maggiore per aiutare le comunità che ospitano le popolazioni in fuga dalla guerra e dalla violenza.  Negli ultimi cinque anni, ha fatto sapere, le esigenze finanziarie sono più che raddoppiate, mentre il numero delle persone costrette a fuggire continua a crescere.

Ancora per il 2014, l’UNHCR ha bisogno di 6.6 miliardi di dollari per assistere i rifugiati, gli sfollati in patria e per trovare delle soluzioni. Ad oggi ha ricevuto 3,19 miliardi di dollari, cioè meno della metà di quanto sarebbe necessario, costringendo l'agenzia a fornire risposte solo a bisogni primari quali l'acqua, i servizi sanitari e ripari essenziali, mentre la formazione professionale, l’istruzione secondaria, la promozione di attività di sostentamento rimangono spesso senza i fondi sufficienti.

10 dicembre 2014

(Fonte KUNA)

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