Margherita Calderoni
Da pochi mesi in Kuwait dalla sede di Madrid, Fabrizio Nicoletti è un dinamico e affabile diplomatico aperto ad ogni iniziativa che promuova l’immagine dell’Italia e gli interessi della comunità italiana, rafforzando i legami di amicizia, intesa e collaborazione con il paese ospite.
-Gli italiani in Kuwait risultano essere 300, ma ci sono diverse compagnie che ci lavorano, con discreto via-vai di connazionali. Quali sono le prospettive commerciali in loco?
“Sono all’insegna delle 4 “A” dell’eccellenza del made in Italy. Alimentari: un settore che va molto bene, nonostante l’assenza di vini e insaccati. Ci sono molti ristoranti italiani che tengono alto il buon nome della nostra cucina e dei suoi prodotti, mantenendo un buon livello di qualità anche perché devono competere con un vasto assortimento di ristorazione internazionale, adeguata ai gusti esigenti dei locali. Abbigliamento: la moda italiana va alla grande e mantiene il primato conquistato sui mercati mondiali. Qui sono presenti i più importanti nomi in questo campo e la tendenza a vestire italiano, sinonimo di eleganza, stile e classe non registra per ora flessioni, da vestiti, borse, scarpe a gioielli. Arredamento e Autovetture sono legati alle infrastrutture e agli investimenti del nostro paese. I macchinari leggeri e pesanti reggono ancora la concorrenza e per esempio il marmo è molto apprezzato, vedi la nuova sede della banca centrale tappezzata di marmo versiliese. Insomma bisogna tenere presente che questo è un mercato di qualità: i kuwaitiani studiano all’estero, girano il mondo, sono abituati al lusso e alla comodità, vedono quello che offre il mercato internazionale e non mancano i mezzi per soddisfare le loro esigenze, dai coltelli da cucina alle turbine.”
- Auspicabile quindi incentivare le imprese italiane in Kuwait e favorire gli investimenti del Kuwait in Italia. E quali prospettive culturali per avvicinare i due paesi?-
“L’ambasciata intende avere un’intensa collaborazione culturale con il Kuwait in modo da valorizzare i punti in comune fra le due culture, in modo che queste siano teste di ponte per industria e commercio. L’Italia è molto popolare come meta turistica, piace l’accoglienza e il calore umano, sono molti anni che intercorre stima e cooperazione reciproca e recentemente si stanno concretizzando iniziative per comunicare i rispettivi valori storico-sociali.”
Infatti, Il Kuwaiti Italian Business Club, guidato da Massimo De Rose, veterano in questo campo dai tempi di Londra, è in fase di concretizzare il suo statuto e diventare un punto di riferimento per incrementare conoscenze e contatti di lavoro, Diwania Italia, organizzata da dinamiche signore residenti, è diventata recentemente piuttosto attiva promuovendo gite, spettacoli, celebrazioni. Inoltre si registra la presenza di imprenditori privati che si muovono all’insegna dell’eccellenza dei prodotti italiani in Kuwait, come Sartoria Italia. E l’Associazione Italia-Kuwait è un canale preferenziale che si adopera da 20 anni per mantenere legami culturali promuovendo e affiancando eventi in Italia dal Kuwait, come negl'ultimi tre anni a Firenze e Milano.
- Cosa ne pensa di portarne uno dall’Italia in quest’anno dedicato ad Amerigo Vespucci, a 500 anni dalla sua scomparsa?-
“Sarebbe un modo di ricordare un importante personaggio della nostra storia e un vanto della nostra tradizione marinara in un paese che tutto sommato viveva sul mare e del mare prima di galleggiare sul petrolio e ha appunto un’imbarcazione nel suo stemma. Potrebbe essere interessante allestire una mostra di antiche mappe nautiche o altro di tema marinaro, corredata da conferenze su Vespucci e soprattutto da testimonianze della prestigiosa attività dei nostri cantieri navali, oltre magari ad un gala dinner commemorativo e una piece teatrale…Si unirebbe così storia, arte, cultura di un glorioso passato e moderna imprenditoria commerciale.”
19 Marzo 2012