Margherita Calderoni 

Le due grandi case in stile italiano che affiancano la porta di accesso a Hyde Park a Knightsbridge sono state costruite dal famoso architetto Thomas Cubitt nel 1840. Oggi sono le sedi dell'ambasciate del Kuwait e della Francia, una di fronte all'altra in una delle zone più eleganti e alla moda della città.
La prima è stata per 18 anni la residenza di S.E. Khaled Al Duwaisan, Decano del Corpo Diplomatico nel Regno Unito, premiato con numerosi riconoscimenti, tra cui la Gran Croce dell'Ordine Reale Vittoriano.
Nel suo elegante studio, ci sono numerose decorazioni sotto i ritratti della famiglia reale del Kuwait, ma particolarmente importante è la scultura commemorativa donatagli dal popolo kuwaitiano per ringraziarlo di aver negoziato la liberazione dei prigionieri di guerra kuwaitiani in Iraq. Lui stesso era in fuga in quel caldo agosto del 1990, quando abitava in clandestinità per scappare dal nemico.

Oggi, ben radicato a Londra, loda la lunga relazione del suo paese con il Regno Unito, che risale al primo trattato del 1899.

“Abbiamo una cooperazione eccellente nei campi economico, politico e militare; in questi giorni una delegazione britannica guidata dal Sindaco della città di Londra è in Kuwait e sta viaggiando in altri paesi del Golfo per trovare opportunità di business. Il Kuwait ha in programma importanti piani per lo sviluppo non solo del settore petrolifero, ma anche nel settore immobiliare, aereo, chimico, elettrico, idrico, telefonico e gli investitori stranieri sono i benvenuti.

"Il mercato comune lanciato nel 2008 dal Consiglio di Cooperatione del Golfo ha riscosso qualche risultato importante?"

“Ancora non ha risposto all’aspettative. Siamo fiduciosi di essere sulla giusta strada, ma servono tempo e più attività economiche e sociali per costruire un terreno su cui andare avanti. C'è un 60% della popolazione minore di 25 anni: una nuova generazione che richiede più spazio e attenzione e posti di lavoro. Finora la nostra gioventù tende a entrare nel settore pubblico, ora dobbiamo orientare al privato. La privatizzazione è stata potenziata e gli investitori stranieri possono aiutare.”-

"Come valuterebbe la stabilità politica e la sicurezza sociale in Kuwait alla luce delle ultime elezioni?"
Quello che è successo poco tempo fa è stato vergognoso, questi disordini sono stati inaspettati e inusuali, non è abituale in Kuwait. Cerchiamo la pace e la sicurezza, rispettiamo la proprietà pubblica, siamo un popolo pacifico e speriamo che le tensioni siano trattate con mano forte dal governo, secondo il modo democratico cui siamo abituati da molti anni. -

"Così non prevede una "primavera araba" in Kuwait"
- No, perchè c'è un buon collegamento tra i governanti e il popolo kuwaitiano, che abitualmente conduce una buona vita in un ambiente tranquillo. Naturalmente siamo colpiti da effetti come l’inflazione, ma si tratta di un effetto domino globale. Dopo tutto importiamo la maggior parte delle nostre merci.

"Ritornando alle recenti elezioni, ci sono state alcune lamentele sull’assenza totale di donne nel Parlamento?"
- È stato un giorno triste. In realtà uno shock, considerando che le donne sono il 53% degli elettori. La maggior parte di loro sono molto attive in politica e molto competenti nei campi in cui lavorano. Hanno gli stessi diritti degli uomini, e possono riflettere sulle cose che sono andate male e mettere questo diritto per il futuro. Sono fiducioso che nelle prossime elezioni vedremo molte di loro.-

"La maggior parte delle persone giovani in Kuwait vanno a studiare all'estero: qual'è la percentuale femminile nel Regno Unito?"
- Direi che è circa un terzo, poichè la maggioranza che viene qui sono corpi militari.-

Qual’è la disciplina verso la quale sono più orientate?"
Studiano tutto: dall'economia alla medicina, dall'ingegneria all’arte.-

“In genere loro restano qui o tornano a casa dopo la laurea?"
-Tornano in Kuwait per le opportunità di lavoro e i forti legami familiari.-

"Che dice sulla opportunità di studiare in Kuwait degli stranieri?"
- Ci sono borse di studio da parte del governo per consentire agli studenti provenienti da tutto il mondo di andare in Kuwait.-

"Quanto è numerosa la comunità kuwaitiana nel Regno Unito?"
-Non è una comunità formale: in migliaia vengono a vivere qui per studiare, investire, farsi curare, per vacanza, ma si mescolano e confondono, non ci sono luoghi specifici dove si può incontrare solo kuwaitiani.-

"Durante la sua lunga permanenza a Londra, ha rilevato qualche cambiamento di atteggiamento dei britannici verso il popolo arabo?"
- In Inghilterra ci sono 2.000.000 di musulmani registrati. Dal 2001 uno stereotipo dei musulmani è stato creato ed è molto difficile da sradicare. Siamo qui anche per contribuire a migliorare la comprensione tra le culture, la promozione di iniziative che portano le persone a superare le difficoltà. La cooperazione, l'istruzione, gli scambi culturali, soprattutto tra le giovani generazioni, sono nella nostra agenda. Siamo sempre disposti a organizzare conferenze, meeting, esposizioni per promuovere il nostro patrimonio storico.-

"A Milano il ministero dell'Informazione ha organizzato lo scorso settembre un grande evento che è stato un successo così, come l'anno precedente è stata la splendida mostra dalla collezione della Sheikha Hussa al Sabah Al Salem Al Sabah. Lo stesso ministero ha promosso due eventi straordinari a Firenze nel giugno scorso e nell'anno precedente in collaborazione con l'Associazione Italia-Kuwait. Sta pianificando qualcosa di simile qui nel futuro?"
- A Londra molte cose accadono ogni giorno. Abbiamo una vita culturale molto attiva con la British-Kuwait Society, e la Al Sabah Collection sta viaggiando intorno al mondo, e ne abbiamo una parte qui nel British Museum. L'arte è uno dei migliori ambasciatori perchè parla un linguaggio internazionale. L'Italia è un paese artistico per eccellenza, i kuwaitiani sembrano avere un debole per il vostro paese. L'Italia è uno dei miei paesi preferiti anche per le vacanze. La o qui o altrove nel mondo, l'importante è mantenere e migliorare le relazioni fruttuose e amichevoli, questo è il vero spirito della democrazia e della libertà.-

Questo è il modo che confidiamo debba essere mantenuto in Kuwait, che era il faro dei paesi del Golfo. In occasione della Giornata Nazionale, celebrata nell’Hotel Dorchester il 23 di febbraio con un migliaio di ospiti, abbiamo augurato la stabilità e la prosperità del Kuwait con lo stesso atteggiamento illuminato della mente aperta e amablile del Sig. Khaled Al-Duwaisan.

6 marzo 2012

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