Dall'inviato Alessandro Vanni 

KUWAIT CITY - Una serie di episodi di violenza scatenati da alcuni appartenenti all'opposizione, ha segnato la vigilia delle elezioni parlamentari, suscitando costernazione nei kuwaitiani abituati ad un clima politico assai pacifico nell'Emirato, dove, in questi giorni, sono chiamati alle urne per la quarta volta in sei anni. Già a novembre alcuni deputati dell'opposizione avevano assaltato la sede dell'Assemblea Nazionale dopo che un'interrogazione al Primo Ministro, Sheikh Nasser Al Sabah, era stata esclusa dall'ordine del giorno della seduta. Episodio sulla scia del quale si era arrivati allo scioglimento del Parlamento da parte dell'Emiro.

Nella serata di ieri un gruppo di persone, circa un centinaio, appartenenti alla tribù Al Mutair, il secondo clan più numeroso del paese, si è diretto alla sede della tivù Al Watan e forzato l'accesso, è entrato negli studi distruggendo telecamere e apparecchiature per aver trasmesso un'intervista a Nabil Al Fadhl, candidato liberale alle elezioni. E' intervenuta la polizia in forze per metter fine all'aggressione, con feriti dall'una e dall'altra parte.

La notte precedente un migliaio di beduini della stessa tribù aveva circondato e poi dato alle fiamme la tenda di un altro candidato, Mohammad Al Juwaihel, per aver rivolto, a loro dire, pesanti accuse ad alcuni esponenti della tribù. La tenda, utilizzata come sede per la campagna elettorale, nel quartiere di Udailiya a Kuwait City, ospitava in quel momento molti sostenitori. Qui la polizia è dovuta ricorrere all'uso di gas lacrimogeni ed ha impiegato diverse ore per riportare la calma.

Nelle stesse ore un'altra aggressione è stata subita da una candidata; la sua abitazione è stata colpita da un lancio di sassi che ha spaventato i suoi familiari mentre stavano dormendo.

Le reazioni sono state immediate. Il vice Ministro della Diwanya dell'Emiro, Sheikh Ali Jarrah Al Sabah, ha subito rassicurato la popolazione che la situazione era sotto controllo ed ha espresso le sue critiche nei riguardi di episodi che violano le leggi della società kuwaitiana, nel momento in cui l'intera nazione si sta apprestando al voto. Dopo un appello "alla calma e alla prudenza", il governo ha tenuto una riunione d'emergenza al Seif Palace, presieduta dal Primo Ministro Sheikh Jaber Al Mubarak Al Sabah. Al termine il portavoce del governo, il Ministro della Giustizia e dell'Educazione Ahmad Al Mulaifi, ha fatto sapere che il governo segue la situazione con "preoccupazione e sgomento". Ed ha aggiunto, riferendosi implicitamente a Mohammed Al Juwaihel, che è "offensivo il linguaggio usato da un candidato contro una parte della società kuwaitiana come lo è la reazione che c'è stata. Tali azioni - ha precisato - violano la legge e causano uno stato di caos che minaccia la sicurezza e la salvaguardia della nazione e dei cittadini".

Prioritario per il governo è che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire le minacce all'unità nazionale. Per questo i Ministri degli Interni e dell'Informazione sono stati incaricati di adottare tutte le iniziative del caso contro coloro che provocano disordini. "Il governo - ha riferito inoltre il portavoce - invita tutti i candidati, gli elettori e i media alla responsabilità, alla tolleranza e al rispetto di tutte le opinioni".

1 Febbraio 2012

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