Margherita Calderoni
La Sala delle Miniature in Palazzo Vecchio conserva un bel modello ligneo del medesimo e un plastico della storica Battaglia di Gavinana. Soprattutto presenta una vista che raggruppa le prestigiose torri di Firenze e la sua Cupola.
Questa ha salutato il Ministro degli Esteri del Kuwait e il suo seguito quando il 6 ottobre gli è stato consegnato il Marzocco d’argento da Eugenio Giani, presidente del Consiglio Comunale. Ad aprire la cerimonia è stato Pierandrea Vanni, presidente dell’Associazione Italia-Kuwait, che ha sottolineato come questa si pregia di operare per rafforzare i rapporti di amicizia e collaborazione fra i due paesi.
“Il Marzocco è uno dei due simboli di Firenze, città gemellata con Kuwait City all’indomani dell’aggressione irachena, quando fu fondata anche l’Associazione”, ha detto, ”nata non tanto per promuovere scambi commerciali e culturali che comunque sono seguiti, ma per solidarietà spontanea e disinteressata a sostegno della libertà e della indipendenza di un paese che rischiava di venire cancellato dalle carte geografiche.”
Molto appropriato quindi l’ omaggio dell’opera di Donatello allo sceicco Dr Muhammad Al Salem Al Sabah per sottolineare un’amicizia fra popoli e un’intesa fra due città, nonostante la diversità di origini e di cultura.
“Il leone rappresenta il simbolo della legione romana che fondò Firenze e il giglio che sostiene rappresenta la città dal 1292”, ha ricordato Giani, ”Viene consegnato a personalità di spicco che sono collegate a Firenze in campo culturale e che si sono distinte nell’opera di cooperazione fra popoli per l’avanzamento della democrazia e della pace nel mondo. Il Kuwait è la porta amica del mondo arabo”, ha aggiunto, ”E questo rapporto preferenziale con Firenze e l’Italia ha un valore molto importante nei momenti critici che viviamo.”
E’ stata quindi la volta di Antonio Capuano, Consigliere del Primo Ministro italiano per gli Affari con il Kuwait, di sottolineare questo valore in termini culturali, sociali, politici e commerciali, ricordando come lo Sceicco provenga da una famiglia molto legata all’arte e quindi molto affezionata a Firenze, patrimonio dell’umanità.
Ha poi ricordato come il Kuwait sia da lodare per l’esempio di democrazia che rappresenta nel mondo arabo fin dalla sua nascita 50 anni fa e per la sua opera mediatrice e ispiratrice per il medesimo.“Con il Marzocco le affidiamo un messaggio di cultura a sostegno del suo impegno nello scacchiere mediorientale e confermiamo amicizia e supporto incondizionati.” Ha concluso.
A questo punto lo sceicco ha preso possesso della statuetta e la parola. Persona squisita, affabile, colta e di classe, dopo il saluto e il ringraziamento in italiano, molto apprezzato, ha sottolineato la grande ammirazione per Firenze e la stima per l’Italia, confermando l’ottima relazione fra i due popoli più che fra governi e istituzioni, felice di aver stabilito una perfetta reciprocità di intenti, inclusi progetti di investimento di grande portata perché ritiene che l’Italia abbia sane basi per costruire intese a lunga scadenza e a vasto raggio.
“I came, I saw, I fell in love with your country and your people”, ha concluso, ”We’ll never forget your kindness and support and we are grateful for your friendship, which we value highly as well as freedom and democracy. I will take good care of this and Marzocco and I look forward to seeing you in Kuwait.”
7 Ottobre 2011