Giulia Brugnolini 

A un mese dalla visita del primo ministro kuwaitiano Sheikh Nasser Al Sabah, Nouri Al Maliki, all’indomani della sua rielezione alla guida del governo Iracheno, mercoledì scorso è stato in visita ufficiale in Kuwait. Una visita che intende rafforzare i rapporti bilaterali proprio nel ventennale del ritiro iracheno dall’Emirato del Golfo, pur se restano sul tappeto alcuni nodi da sciogliere.

Accompagnato dai Ministri degli Esteri e del Petrolio, Al Maliki ha incontrato il Primo Ministro Sheikh Nasser Al-Mohammad Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, il Ministro della difesa Sheikh Jaber Al-Mubarak Al-Hamad Al-Sabah e il Ministro dell’Interno Sheikh Ahmad Al-Humoud Al-Jaber Al-Sabah, coi quali ha messo a fuoco i legami fra i due paesi che disegnano il futuro delle loro relazioni nella regione e sono state affrontate le questioni ancora in sospeso sulla scorta delle indicazioni derivate dall’Onu. In particolare il risarcimento danni e la sorte delle persone scomparse durante la prima guerra del golfo. Il Kuwait, infatti, chiede un risarcimento di 22 miliardi di dollari che l’Iraq sta mettendo da parte in un fondo di riparazione attingendo dai ricavi petroliferi e la restituzione delle proprietà sottratte. Ma soprattutto chiede che non si smetta di cercare notizie sui kuwaitiani dispersi.  Anche la questione dei confini, provvisori dal 1990, resta aperta.

Salutata dall’Onu come un segnale positivo, la visita costituisce una nuova fase e scrive una nuova pagina tra i due paesi, che sarà sottolineata dalla partecipazione, del presidente iracheno Jalal Talabani, il 26 febbraio prossimo,  alle celebrazioni del ventennale dalla liberazione del Kuwait e del 50 anniversario dell'indipendenza dell’Emirato. 

18 febbraio 2011

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