Il governo Kuwaitiano ha nominato Ali al-Momen, un ex capo militare, come Ambasciatore in Iraq, il primo dall’inizio della guerra del Golfo del 1991. Il paese, infatti, chiuse la sua ambasciata a Baghdad nel 1990 come conseguenza all’invasione guidata da Saddam Hussein, ex presidente iracheno. L’annuncio di Giovedì, dato dai media locali, non ha chiarito però quando l’ambasciata kuwaitiana a Baghdad sarà riaperta. Secondo Khaled Jarallah, il sotto-segretario degli affari esteri, la nuova ambasciata probabilmente sarà collocata nella Green Zone, un’area di alta sicurezza in cui hanno la propria sede sia il governo Iracheno che l’Ambasciata americana. Dal 2005 non sono stati più inviati in Iraq ambasciatori dal mondo arabo, da quando l’incaricato egiziano venne rapito e poi ucciso.

A partire dal 2003, i diplomatici provenienti da Bahrain, Turchia, Emirati Arabi ed altri paesi arabi vennero tutti uccisi, feriti o rapiti. Washington ha fatto pressioni sugli alleati arabi al fine di aiutare l’Iraq a riallacciare i suoi rapporti diplomatici. In giugno Bahrain ha dichiarato la sua volontà di riportare la sua ambasciata in Iraq, come hanno del resto dichiarato anche Giordania e Arabia Saudita. I rapporti diplomatici tra Kuwait e Arabia Saudita sono però più complicati, il governo kuwaitiano ancora risente dell’attacco di Saddam Hussein del 1990 e della seguente occupazione del paese. Fonte: Al Jazeera

18 luglio 2008

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