Emanuela Ulivi 

Comincia a svelare i suoi tesori il Louvre Abu Dhabi, con la mostra Nascita di un museo inaugurata il 22 aprile scorso e aperta fino al 20 di luglio, che anticipa e  racchiude la formula di quello che sara’ il primo museo universale del mondo arabo, accostando in un dialogo continuo le forme artistiche e creative dalle civiltà piu’antiche fino alle espressioni più contemporanee.

Al centro espositivo Manarat Al Saadiyat del Distretto Culturale sull’isola di Saadiyat, la mostra presenta un assaggio della collezione permanente del nuovo Louvre. Centotrenta opere provenienti da tutto il mondo, molte delle quali mai esposte come il Ritratto di una signora di Picasso, ripercorrono la storia dell’arte secondo precise chiavi artistiche e estetiche che costituiscono la cifra di questo Louvre della sabbia, mettendo in luce i tratti comuni dell’esperienza umana che oltrepassano i confini storici, geografici e le scansioni del tempo. Tra le opere esposte, il dagherrotipo di Joseph-Philibert Girault de Prangey che ritrae una donna velata egiziana, Ayoucha, del 1843, uno degli acquisti dell’Autorità per il Turismo e la Cultura di Abu Dhabi che sovrintende al progetto del museo ed ha acquisito, tra le altre, il Pasha e il Beduino del fotografo Roger Fenton del 1858, due negativi di templi antichi di Reverand George Wilson Bridges, la scultura di una principessa di Bactria del terzo millennio a.c., la pavimentazione e  una fontana del primo periodo ottomano. E tele quali la Breton Boys Wrestling di Gauguin e The Subjugated Reader di Magritte, accostate nella mostra in corso ad opere come la pittura su tela proveniente dal Giappone del tardo ‘600, ai lavori di Giovanni Bellini, di Manet, di Paul Klee. Una sezione a parte è dedicata al Corano con pagine che si pensa vengano dalla Siria del tredicesimo secolo. Affiancate da una statua del Cristo che mostra le ferite e da una Torah dello Yemen. 

Segno permanente dell’incontro tra l’Oriente e l’Occidente, il Louvre Abu Dhabi dell’architetto Jean Nouvel - una vera a propria città museo la cui apertura è scivolata al 2016 - intende esprimere la sua vocazione universalistica in un mondo globalizzato attraverso un mix culturale sfida il Museo del Louvre a rinnovare i suoi fondamentali nati dalla rivoluzione francese e dall’Illuminismo. La Francia e gli Emirati hanno firmato nel 2007 un accordo di  collaborazione trentennale in cambio di un miliardo di euro, per la realizzazione da parte della Francia di questa nuova istituzione museale in questo Paese del Golfo: 6.000 metri quadri di gallerie e 2.000 di spazio espositivo ospiteranno sia le opere acquisite dal nuovo museo che le collezioni del Louvre, del Museo d’Orsay e dal Centro Pompidou.

Presenti all’inaugurazione della mostra, il ministro della cultura francese Aurelie Filippetti, il vice presidente del Consiglio Esecutivo di Abu Dhabi, Hazza Bin Zayed Al Nahyan, il Ministro delle Cultura Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, il nuovo direttore del Louvre Jean-Luc Martinez e il suo predecessore Henri Loyrette, oltre ai direttori dei musei più famosi del mondo. Troppo eclettismo espositivo per alcuni, ma sono inevitabili gli appunti in eventi del genere e in operazioni culturali complesse come la creazione di un museo come il Louvre Abu Dhabi, che intende proiettarsi nel ventunesimo secolo.

Sfida con la quale si sta misurando anche il Guggenheim Abu Dhabi, che aprirà nel 2017 nello stesso distretto culturale di Saadiyat accanto al Museo Nazionale Zayed, ad un auditorium e al Museo Marittimo: un’intera città dedicata alle arti e alla cultura, con cui gli Emirati Arabi si offrono di nuovo come crocevia del mondo.

26 aprile 2013

Vai all'inizio della pagina