Donatella Mercanti
“In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l’amore diventa suo padrone?”. Questo pensiero appartiene a Le Mille e Una Notte, è racchiuso in una delle celebri novelle orientali, scritte in lingua persiana, la cui prima raccolta risale al 900 d.C. L’ultima edizione che ci è giunta è, invece, del 1400.
La famosa principessa Sharazad, bellissima e intelligente, racconta al sultano Shahriyar, per placare la sua ira contro le donne, ventiquattro meravigliose storie, ed impiega più di dieci notti per concludere il racconto di ognuna. Il finale è sempre rimandato al giorno successivo, passeranno così mille, infinite, notti, durante le quali, l’arte del narrare di Sharazad, la sua parola, la sua arguzia e raffinatezza, il suo fascino, sedurranno il sultano e lo faranno innamorare di lei. Sharazad riscatta il genere femminile e avrà salva la vita insieme a quella di tutte le sue compagne del regno.
All’Istitut du Monde Arabe, a Parigi, dal 27 Novembre al 28 Aprile 2013, si inaugura una spettacolare mostra, Le Mille et Une Nuits, dedicata a questa straordinaria raccolta di favole, “capolavoro della letteratura mondiale, legame eccezionale tra Oriente e Occidente, libro sans fin o avec toutes le fins, storia curiosa, ricca e prodigiosa, in cui sono molteplici anche le fonti delle peripezie e dei racconti che incastona e cela in sé”. L’Institut du Monde Arabe fa un omaggio a Sharazad e ai personaggi dei suoi fantastici racconti, sempre dipinti con eloquio elegante, mai volgari. L’amore, il viaggio, il sovrannaturale, la sorte dei personaggi sono i temi principali che vengono trattati, la trama nel suo divenire si snoda, si interrompe, per dare inizio a un nuovo episodio, poi, in seguito, è ripresa, con la tecnica della ‘narrazione interna’ o del ‘teatro nel teatro’. Uno stile, un gioco scenico, un espediente narrativo, che ritroviamo in Shakespeare, in Pirandello, in Boccaccio, il primo che lo propone in Europa. L’allestimento all’Istitut du Monde Arabe, è un percorso multimediale, una passeggiata che accompagna il visitatore, per mano, nel mondo immaginifico dei racconti, grazie a grandi pannelli video, alla voce di un narratore, alla musica, a una regia che trae spunti dal cinema.
“Portato per la voce dei racconti, al ritmo delle notti che succedono alle notti, il visitatore avrà accesso a tutti i sogni, le illusioni, le fantasie e le chimere che la storia di un libro senza eguali, ha generato da più di un millennio. Delle chiavi saranno a lui offerte, ci avvicineranno a un universo che ciascuno crede già di conoscere, ma di cui nessuno ha mai appreso la fine.”
Haroun al-Rachid, Shahriyar e Sheherazad, Sindbad il marinaio, Aladino, il Genio, Zobeida e Amina, tutti i protagonisti delle Notti, le città, i sontuosi palazzi che hanno fatto loro da cornice, gli incantesimi capaci di condizionare un destino, saranno evocati, tra arte e tecnologia, in più di trecento pannelli.
Alcuni dei più antichi manoscritti delle Mille e Una Notte, le prime raccolte indiane, saranno visibili, arricchendo la seducente mostra.
Le Mille e Una Notte sono un’opera universale,veicolo di mitologie e credenze del mondo medio-orientale, che giungono all’Occidente. L’Istitut du Monde Arabe ha scelto di analizzare l’opera dalla sua genesi indo-persiana, passando per i racconti arabi successivi, e giungendo alla traduzione che ne ha fatto Antoine Galland,che fu l’autore della sua prima traduzione in una lingua europea, il francese. “Se il testo delle Notti ci arriva dall’Oriente, la loro iconografia, magnifica, ha la sua origine in Occidente e in Europa”, si ricordino le immagini di Gustave Dorè nel 1865. Le Mille e Una Notte hanno ispirato molte arti tra cui, la musica, il cinema, ricordiamo Korsakov, Pier Paolo Pasolini e sono solo alcuni.
La mostra aiuterà a comprendere meglio le tradizioni arabo-orientali e quelle immagini o credenze che nutrono il nostro immaginario.
26 novembre 2012