María Cano Rico
I palestinesi di Gerusalemme possono nuovamente andare al cinema, grazie alla riapertura dopo ben venticinque anni, del cinema “Al Quds”: “un segno di rinascita culturale araba in questa città divisa” ha affermato Rima Essa, direttrice e coordinatrice della sala.
Situato nel Centro Culturale Yabous, a Gerusalemme Est, il cinema Al Quds ha festeggiato la sua riapertura con il festival dal titolo “Settimana di film sulla libertà”. Una dozzina di opere sulle rivoluzioni nei Paesi arabi quali - la sollevazione popolare in Tunisia, le molestie sessuali subite da alcune ragazze in Egitto - e sulla vita quotidiana dei palestinesi, proiettate nel corso di una settimana importante per la vita culturale della Palestina. Il cinema rinato, rappresenta un centro culturale di attrazione per i palestinesi ha sottolineato Rima Essa, “Siamo stati isolati per un lungo tempo dal resto del mondo – ha aggiunto – e penso che questo sia il luogo perfetto per i palestinesi”.
Costruito negli anni ‘50, questo cinema popolare poteva ospitare un tempo fino a 800 spettatori e proiettava pellicole provenienti dal Medio Oriente e da tutto il mondo, finché le autorità israeliane lo hanno chiuso nel 1987, all'inizio della prima intifada. Muto per venticinque anni, anche le macchine e i proiettori che hanno subito le intemperie oggi sono chiamati a nuova gloria, grazie ad alcuni tecnici che sono riusciti a restaurare alcuni nastri e un proiettore oggi esposti all'ingresso del Centro Yabous.
L’accesso alle altre sale cinematografiche è stato fin’ora molto complicato per i palestinesi, considerato l’aumento dei prezzi degli ultimi anni. Nel 2009 le autorità israeliane hanno vietato molte attività educative e culturali. “Il cinema Al Quds colma parte del vuoto culturale creato dall’occupazione israeliana” ha aggiunto Rima Essa, annunciando la costruzione di altre sale. “Riaprire il cinema Al Quds non è solo un mondo per resistere, ma anche un importante strumento per ispirare i nostri giovani”.
12 marzo 2012