Organizzato a San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini il Convegno nazionale “E’ l'ora del dialogo. Come educare alla tolleranza attraverso la scienza, la filosofia e la cultura. L'Islam e l'Europa". Il Convegno è stato organizzato dall’istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giovanni da San Giovanni” in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale "Giovanni XXIII”, l’Istituto Superiore di Istruzione Secondaria “MARCONI”, le Istituzioni e le Associazioni del territorio.
Docenti e studenti del triennio delle scuole superiori del Valdarno, Presidi, Amministratori e coloro che, a vario livello nelle istituzioni pubbliche e private, ricoprono un ruolo di guida sul campo dell’accoglienza, dell’integrazione e del dialogo, si sono incontrati per ascoltare i numerosi interventi e partecipare attivamente ai workshop pomeridiani.
Il fine del Convegno può essere riassunto citando un brano del libro pubblicato da Lilli Gruber - Figlie dell’Islam: “L’Islam è una dimensione dell’Europa, da cui non si può prescindere, sia che ci lasci indifferenti, che ci spaventi, o che riusciamo ad accettarla". Il processo di decolonizzazione, il bisogno di manodopera, la nostra ricchezza, le attrattive di sistemi politici più stabili, liberi e democratici, sono tutti motivi che portano verso l’occidente generazioni di immigrati alla ricerca di una vita migliore. Così è nata l’America, e così sta cambiando l’Europa: parallelamente neppure L’Islam può più prescindere dalla straordinaria esperienza democratica europea, in cui lo stato di diritto con tutti i suoi limiti, paradossi e contraddizioni è un costante stimolo al cambiamento. Perché vedere nel dinamismo della religione di Maometto un pericolo e non un’opportunità ?”.
Gli interventi dei relatori, le tavole rotonde, i laboratori hanno fatto emergere in modo preponderante la necessità di dare un’informazione corretta, di avviare una riflessione adeguata, accompagnata da una formazione specifica per superare il diffondersi di paure, sospetti, diffidenze nei confronti di altri popoli, che l’attuale prossimità forzata e l’emozione collettiva, dopo i fatti dell’11 settembre, hanno suscitato nella maggioranza degli italiani.
Nella prima giornata, presso l’aula magna di Geotecnologie, il professor Franco Cardini ha tenuto il suo intervento sull’Islam e l’Europa, generando grande attenzione e la richiesta di costituire un centro interreligioso nel Valdarno. "Da Aristotele ad Averroè; i contributi dei traduttori arabi alla filosofia", è stato il tema trattato nell’intervento successivo della professoressa Michela Pereira. A conclusione della mattinata la Tavola rotonda - tre religioni: un unico Dio con Luciano Giovannetti (Vescovo di Fiesole), Izzeddin Elzir(Imam di Firenze) e Enrico Fink (Comunità Ebraica di Firenze). Gli esponenti delle tre grandi religioni monoteiste, pur nella diversità della loro fede e delle loro esperienze, hanno indicato valori che ci accomunano, a partire dalla fede in un unico Dio, ed è proprio partendo da questa comune convinzione che è stato possibile tracciare percorsi d’incontro. La tavola rotonda ha suscitato momenti di notevole interesse e di partecipazione, e gli studenti hanno rivolto moltissime domande ai tre relatori.
Nel pomeriggio cinque workshop: Il concetto di ritmo nella scrittura a mano: dalla calligrafia araba alla calligrafia contemporanea curata dalla calligrafa Monica Dengo; Volgiamo gli occhi oltre il cielo: il contributo degli arabi all’astronomia; Le meraviglie Dell’Alhambra; Progettiamo e realizziamo i mosaici dell’Alhambra; Il dio dei filosofi: dal motore immobile di Aristotele a Tommaso d’Aquino attraverso la mediazione araba ed ebraica. Infine, presso la pieve di Giovanni Battista si è tenuta una Tavola Rotonda dal titolo: L’integrazione, cosa fare? Esperienze a confronto nella provincia di Arezzo e in Toscana curata da Franco Vaccari, attuale Presidente di “Rondine Cittadella della Pace”, Il tavolo è stato veramente proficuo di idee, abbiamo ascoltato le numerose attività che vengono svolte, ed è emerso un dato, di cui dobbiamo tenerne obbligatoriamente conto per essere veramente incisivi, non c’è una fattiva rete di collegamento tra le numerose realtà presenti che operano nel territorio. La sera, presso i Saloni della Basilica, si è svolta la Cena Interetnica: "dal cuscus allo stufato alla sangiovannese".
Il giorno successivo il Convegno si è spostato a Terranuova Bracciolini, presso la sala Consiliare, al centro degli interventi l’importanza dell’educazione: Stranieri fatti in casa. La costruzione sociale dello straniero a scuola del professor Marco Bontempi; Numeri e culture, alla scoperta delle culture matematiche nell’epoca della globalizzazione del professor Giovanni Giuseppe Nicosia; La storia in dimensione interculturale, la storia dell’umanità come matrice di tutte le altre storie del professor Ivo Mattozzi; al termine della mattinata il professor Duccio Demetrio ci ha condotto nel mondo della Pedagogia interculturale: la svolta narrativa, la narrazione è di per sé un’operazione interculturale.
Nel pomeriggio nove workshop che hanno coinvolto anche gli studenti del triennio dell’Istituto Magistrale, i titoli: Matematica e intercultura, quale didattica? Educazione geografica in chiave interculturale curata da Catia Brunelli; Quando la scuola di Barbiana diventa interetnica con un ex alunno di Don Milani; La narrazione come educazione interculturale; L’insegnamento delle religioni al plurale, il sillabo di Bradford; Quando la gita scolastica diventa occasione di incontri interculturali; Un progetto per l’integrazione e il dialogo a scuola; Il Consiglio dei ragazzi; La nuova storia nel mondo globalizzato. La maggioranza degli workshop dell’11 e del 12 marzo sono stati curati dai docenti degli istituti partecipanti.
Il giorno conclusivo si è svolto di nuovo a San Giovanni Valdarno dove abbiamo potuto ascoltare la relazione del professor Enrico Giusti. Un ponte sul Mediterraneo: Leonardo Pisano (Fibonacci), la scienza Araba e la rinascita della matematica in Occidente. Quella del professor Alessandro Grossato su Dante e l’Islam. L’incontro tra Islam e occidente nel medioevo Toscano, attraverso i tipi e le modalità d’uso di stoffe con iscrizione arabe nella pittura Toscana dei secoli XIII e XV a cura di Alessandra Bagnera. Particolarmente interessante è stato l’incontro tutto al femminile fra Abdel Qader Sumaya, autrice del libro “Porto il velo, adoro i Queen” e Shahrzard Houshmand, teologa iraniana, docente di studi islamici alla Pontificia Università Gregoriana. Il convegno si è concluso con l’Assegnazione del premio Ipazia: Una donna per la scienza a Emanuela Ughi. Al termine del convegno gli studenti delle classi quinte hanno partecipato alla gita scolastica di fine corso ad Istanbul, Capitale Europea della Cultura 2010.
Si ringrazia per il contributo: Cristina Ermini, Attilio Ferrini.
19 marzo 2010