Alessandro Vanni
ROMA - Sabato 30 gennaio si è svolta una giornata di solidarietà presso la Moschea di Via della Magliana a Roma, organizzata da Nur Edizioni in collaborazione con l'Avis comunale e la stessa Moschea. Per il secondo anno nella capitale si è tenuta l'importante iniziativa, che ha visto oltre trenta volontari donare il proprio sangue fin dalle 8 della mattina. Lo staff specializzato dell'Avis, presente con una postazione mobile, ha effettuato i prelievi, della durata media di quindici minuti, proprio davanti alla Moschea. L'anno scorso l'iniziativa aveva riguardato il Centro islamico Al-Huda (Moschea di Centocelle), in occasione del terremoto in Abruzzo per coinvolgere la comunità musulmana italiana nel sostegno ai loro connazionali in un momento di bisogno.
Quest'anno, slegata da una necessità contingente, la giornata di raccolta dimostra l'intento da parte della comunità islamica di dare il proprio contributo alla società quotidianamente. Ed è bastato un semplice appello, con alcune raccomandazioni (presentarsi a digiuno, essere in buona salute, non aver assunto farmaci nella settimana precedente, pesare almeno 50 kg, avere tra i 18 e i 65 anni) per far si che fossero numerose le persone a presentarsi per la raccolta. Del resto, oltre che salvare una vita umana, donare il sangue è anche un'azione di medicina preventiva, poichè sul sangue che viene donato vengono sempre effettuati degli esami accurati che il donatore riceve. Quindi anche un modo di tenere controllata la propria salute facendo del bene.
"I fedeli hanno risposto con molto entusiasmo e spirito di partecipazione a questa nostra iniziativa" - racconta l'organizzatore della raccolta, il dottor Ihab Hashem delle Edizioni Nur. "Anzi, quest'anno abbiamo avuto ancor maggior riscontro, essendo la giornata svincolata da situazioni impellenti come il terremoto in Abruzzo dell'anno scorso. Ciò dimostra un altruismo con un gesto semplice ma significativo". Importante il contributo dell'Imam della Moschea, Sami Salem, che durante il sermone del venerdì ha ribadito l'importanza dell'iniziativa invitando i fedeli a presentarsi, cosa che ha fatto lui stesso. I risultati sono stati positivi, con una trentina di volontari che si sono sottoposti alla donazione, eseguita dopo un'anamnesi preliminare personalizzata.
"Questa iniziativa rappresenta molto - afferma Hashem - e serve a sfatare idee sbagliate di chi pensa che i musulmani si interessino soltanto a ciò che li riguarda più da vicino. Al contrario, i musulmani sono molto integrati nella realtà in cui vivono, sono sopratutto molto sensibili a tematiche di pertinenza sociale e intendono dare il proprio contributo. L’esperienza dell’anno scorso e quella attuale lo dimostrano ampiamente". "E non vogliamo fermarci qui. - conclude Hashem - Ci sono altre iniziative e altri progetti in cantiere per il futuro. Innanzitutto vorremmo ripetere questa iniziativa con il coinvolgimento anche delle moschee degli altri quartieri di Roma per rendere partecipe il più alto numero di fedeli. L’ideale sarebbe quello di fare la donazione del sangue il venerdì, il giorno della preghiera, magari subito dopo il sermone. Poiché il Venerdì non è soltanto il giorno che i musulmani consacrano alle lodi di Dio, alla spiritualità, ma è anche la giornata che molti si ritagliano per riposarsi, per dedicarsi alla famiglia e agli affetti ecc. Vorremmo infine estendere questa iniziativa anche in altre città d’Italia per rendere partecipe il più alto numero di comunità musulmane sparse lungo la Penisola. Il nostro sogno è di organizzare una giornata nazionale di donazione in cui partecipino tutte le moschee d’Italia".
E intanto altre comunità hanno già aderito all'importante iniziativa. Nei prossimi giorni verrà organizzata la donazione a Cortona, mentre a Firenze l'Associazione Italia-Kuwait si è resa disponibile a collaborare con l'imam della Moschea di Firenze Ezzedin Elzir e l'Avis locale per una raccolta prima della preghiera del venerdì.
9 febbraio 2010