DUBAI- Martedì il quotidiano «The National» ha reso nota la decisione degli Emirati Arabi di aprire alle donne la carriera di mufti, l'autorità religiosa con la facoltà di emettere responsi giuridici, la cui carica è sempre stata una esclusiva maschile.
Per fare questo, occorreranno mesi di studio e preparazione secondo la scuola sunnita al Maliki, negli Emirati Arabi uniti. Al momento sono già sei le interessate a conseguire il titolo giuridico-religioso, ma potrebbero essere di più dal momento che verranno accettate domande fino all'inizio dei corsi, previsto per i primi mesi del prossimo anno. A rendere noto il programma è lo stesso gran mufti di Dubai Ahmed Al-Haddad: “E' evidente che le donne possono promuovere atti di virtù e proibire atti viziosi tanto quanto un uomo”. Cosi il gran mufti di Dubai ha commentato l’inizio del nuovo programma di formazione per donne.
Il gran mufti ricorda che “niente nella religione lo impedisce” e per questo a febbraio scorso ha emesso una fatwa che autorizza le donne a diventrare mufti. Ahmed Al-Haddad ha anche spiegato il perchè di questa scelta ricordando che “Aisha, la moglie del profeta Maometto e alcune sapienti della sua epoca erano mufti. E dunque l’accesso a questa posizione dipendeva esclusivamente dal livello di conoscenze in materia di religione della persona in questione”.
Per il professore saudita Abdallah Attayar “la mascolinità non è una condizione per diventare mufti. Anche una donna può diventarlo”.
Mentre il mufti della moschea di Parigi conferma che “per accedere a questa carica bisogna conoscere bene il Corano, la lingua araba, la Sunna, i costumi e le fatwe precedenti ma non è mai stato detto che sia necessario essere uomini".
La decisione di proclamare Mufti anche delle donne ha già provocato la disapprovazione delle autorità religiose più conservatrici e delle istituzioni islamiche tra cui l'Università di Al-Zahar in Egitto, la piu' alta autorita' sunnita del Cairo.
5 novembre 2009