Emanuela Ulivi 

E' iniziata ieri la seconda edizione del festival del vino Vinifest, per far conoscere meglio la produzione locale e l’arte della degustazione, di un prodotto e una coltura che datano fin dal tempo dei Fenici. Per tre giorni all’ippodromo di Beirut, 14 espositori offriranno ai visitatori -e in particolare ai giovani abituati ad altre bevande- la possibilità di apprezzare un prodotto locale ormai conosciuto anche all’estero, in una manifestazione che mescola il vino con la gastronomia del territorio, la cultura enologica e il divertimento.

Il Libano è il luogo di produzione vinicola più antico al mondo: il sole splende per 300 giorni all’anno e i  vigneti sono distribuiti sul territorio da Nord a Sud  - spesso su terrazzamenti che ricordano la Toscana dove l’emiro Fakhreddine soggiornò in esilio- e in particolare nella valle della Beqaa, a Zahlé e a Kefraya. Una produzione arrivata oggi a 600.000 casse all’anno, che ha attraversato i secoli e le varie turbolenze della storia del Paese, caratterizzata dalla preferenza per alcuni vitigni francesi accanto ai vitigni locali, che ha sviluppato dei marchi conosciuti principalmente negli Usa e in Europa, mentre si vanno affinando le tecniche di produzione e incrementando le certificazioni.

Vinifest è promossa dalla società Evention e dalla banca HSBC, in collaborazione con i produttori e l’Unione dei Viticultori libanesi, l’ente che dal 1997 opera per favorire l’export e l’immagine del vino libanese e per sviluppare il turismo del vino con dei percorsi attraverso le zone di produzione. Lavora anche alla creazione di un Istituto Nazionale del vino a difesa dei produttori e della qualità del vino.

Oltre a far conoscere meglio un prodotto interno, uno dei target della manifestazione in corso sono i giovani per avvicinarli non solo al consumo –moderato- di una bevanda naturale quale è il vino,  ma anche per introdurli alla cultura enologica, assaggiando i vini e i prodotti del territorio libanese, attraverso giochi a premi e test. Imparando anche ad abbinare i vini coi piatti; cultura enogastronomica cui introdurrà l’Accademia di gastronomia libanese coi suoi piatti, tra performance di cantanti libanesi, pianisti che improvviseranno ispirati dal bouquet dei vini e DJ che faranno scatenare i più giovani. Gran finale con la posa a terra da parte dei viticultori di un vitigno. In una terra dove tutto è possibile.

2 ottobre 2009

Vai all'inizio della pagina