Emanuela Ulivi
Cristianesimo e Islam accorciano le distanze nel nome della Madonna: il Libano celebra oggi, giorno dedicato dal calendario liturgico cristiano all’Annunciazione del Signore, la prima festa nazionale islamo-cristiana intitolata “Insieme intorno a Maria, Nostra Signora”, votata dal governo la settimana scorsa all’unanimità. Il culto della Vergine Maria accomuna infatti i cristiani e i musulmani e sia il Vangelo che il Corano riportano l’episodio dell’Annunciazione. In Libano, dove il confessionalismo regolamenta 18 comunità diverse, la nuova festa nazionale, pure se non prevede alcuna astensione dal lavoro, rinsalda i legami nella società civile. Un’iniziativa, stando al quotidiano libanese L’Orient-Le Jour che ne ha dato notizia, “senza precedenti al mondo”, lanciata un anno fa dal segretario generale di Dar el Fatwa (il quartier generale del Mufti della Repubblica, sunnita), Sheikh Mohammad Nokkari, durante la celebrazione della festa dell’Annunciazione al Collegio di Jamhour e subito accolta da Harès Chehab e Mohammad Sammak, co-presidenti del Comitato nazionale islamo-cristiano per il dialogo e in seguito dal premier Fouad Siniora.
Oltre alla festa nazionale, i promotori hanno previsto anche un monumento nella piazza davanti al Museo Nazionale che emblematicamente rappresenti il volto della Vergine circondato da un simbolo islamico, la luna crescente; statua che potrebbe dare il nome alla piazza. In programma per oggi anche una cerimonia religiosa nella cappella del Collegio di Nostra Signora di Jamhour, cui dovrebbe partecipare Amr Khaled, uno dei predicatori più importanti del mondo arabo venuto appositamente da Londra e Monsignor Salim Ghazal, presidente della Commissione episcopale dell’Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici in Libano per il dialogo islamo-cristiano. La speranza dei promotori, sempre secondo il quotidiano libanese, è che l’iniziativa venga ripetuta l’anno prossimo in altri sei Paesi, tra i quali figura l’Italia.
25 marzo 2009