Margreta Moss
Il giorno che andai al Ministero dell’Informazione per ritirare il mio prezioso press pass, ho conosciuto Kholud Al-Kazemi, foreign Press Supervisor, deliziosa signora gentile, sorridente e con un debole per l’Italia. Oltre che per l’Arte e gli artisti. Infatti era in amabile conversazione con il pittore locale Kamel Faras, amico di lunga data, anche lui persona affabile e amichevole. Caffè per tutti e scambievoli complimenti: si respirava aria europea anche perché parlavano in francese e raccontavano di amici ed esperienze comuni oltreconfine.
Simpatica atmosfera di complicità che ha portato ad una amicizia e alla conoscenza dell’arte e della famiglia di Kamel, gioviale insegnante e apprezzato pittore. Invitata infatti a casa, in uno dei tanti quartieri residenziali di Kuwait City, ho conosciuto la moglie e, in ritratto, le figlie, oltre a spaziare sulla produzione artistica espressa nei tanti quadri appesi alle pareti. Impressioni di Arabia, di India e anche di Inghilterra, dove a Brighton hanno una summer house per mantenere orizzonti internazionali. La famiglia di Kamel è infatti l’espressione della borghesia medio-alta, proveniente da famiglie di ampie vedute ed educazione europea pur mantenendo tradizioni e retaggio della propria cultura. E non poteva essere diversamente, visto che il padre di Kamel è stato uno dei fondatori della Kuwait Art Association e l’Arte non ha confini o costrizioni. Abdul Hamed Faras l’ha insegnata fin da quando aveva 23 anni, sviluppando un proprio stile, descrittivo e realista, dal disegno accurato e colori tenui di notevole impatto poetico. Questo risultava dal catalogo mostratomi da Kamel che comunque ha telefonato seduta stante per portarmi a vedere gli originali appunto a casa del padre. Un segno di amichevole considerazione non indifferente, specie in un’ora che la gente non capita all’improvviso fra i piedi, specie estranei.
Bella villa su tre piani e tante stanze per accomodare la numerosa famiglia, mi è stata aperta la porta come ad un ospite gradito e sono stata introdotta nello studio particolare del padrone di casa, dove sono raccolti decenni di storia personale, da attestati di successi professionali a semplici ricordi di paesi visitati, agli originali delle opere esposte a suo tempo nei medesimi. Mr Faras senior si è presentato in tenuta da casa, con atteggiamento altrettanto familiare e spontaneamente caloroso, offrendo rinfreschi e i suoi ricordi, la maggior parte dei quali illustrati in grandi album di fotografie che testimoniano una vita intensa e interessante dai molteplici contatti internazionali. Il segno del Kuwait in progressivo modernamento sociale, aperto al mondo e alle sue innovazioni, favorendo più ampi orizzonti ai suoi abitanti. Un’esperienza di cui Mr Faras ha fatto tesoro, trasmettendola ai 10 figli. Una famiglia patriarcale di antichi principi ma rivolta anche a nuove esperienze, una piccola comunità che continua a riunirsi tutti i venerdì con mogli e prole nel vasto salone, un tempo piscina coperta, alle cui pareti il retaggio atavico è raccontato nei quadri di Faras senior, proveniente da famiglia di mercanti che trasportavano l’acqua sulle navi quando il Kuwait non aveva gli impianti di desalinizzazione. Foto in bianco e nero che immortalano anche i nonni dalle fisionomie poco sofisticate, la pelle riarsa dal sole e dal sale, le mani indurite dalla fatica, proprio come la gente di mare di tutto il mondo. E l’Arte, come il mare, unisce i popoli e favorisce la scambievole conoscenza. In casa Faras sono stata accolta con spontanea amicizia ed è stato un privilegio fare la loro conoscenza.
15 novembre 2008