Margherita Calderoni
“...mi riposo in piazza del duomo. Invece di stelle, ogni sera si accendono parole”. Così è stato citato Umberto Saba alla presentazione della mostra “L’Italiano in Piazza” aperta a Kuwait City dall’ambasciatore Enrico Granara. Storiche foto Alinari per la prima volta in questa parte di mondo, aliena alla vita di piazza che invece ha tanto contribuito all’impronta culturale occidentale, specie italiana, dal medioevo al risorgimento.
Su impianto greco e romano, la piazza è sempre stata l’espressione socio-politica della cittadinanza, il punto di incontro e di aggregazione a cui architetti e artisti hanno dato fisionomie storiche. “Come storiche sono queste immagini altamente evocative del nostro retaggio” sottolinea Lucio Serino, il cui studio di architettura operante da anni in Kuwait ha allestito la mostra nell’ambito delle celebrazioni per la settimana della Lingua e Letteratura italiana nel mondo. “Nell’edilizia, interior design, rivestimenti di lusso gli italiani sono anche qui molto stimati. Moda, mobili, auto, anche il calcio italiano sono ricercati e seguiti. Circa la cultura abbiamo scelto il tema della piazza perchè sono coinvolti anche poeti e pittori. Vedi la riscoperta di questo spazio in tempi recenti da Benigni a Paolini. “ Forse Dante non è la lettura principale dei kuwaitiani, ma sugli scaffali della piu’ grande libreria troneggia “El Emir” ovvero il Principe di Macchiavelli, come nei parcheggi sfavillano le Ferrari e nei porti galleggiano panfili nati a Viareggio.
Adesso, esposte per una settimana nel fantasmagorico Centro The Avenues, cuore commerciale della capitale, attraverso le foto scelte in collaborazione con la Societa’ Alinari 24 ore e l’Accademia della Crusca, i visitatori potranno fare anche un rapido ed essenziale giro delle piazze d’Italia. Gia’ all’inaugurazione si sono mescolati ai numerosi invitati anche persone di passaggio, nell’intervallo delle compere qui e la’, attirati da immagini insolite, magari sconosciute ma ricche di fascino e suggestione. Firenze, Siena, Pisa, Lucca campeggiano per eleganza e suggestione, ma anche Roma, Torino, Napoli, Mantova, Bologna con le loro piazze del Municipio, Signoria, Governo, Mercato, Fiera, illustrando un percorso culturale che potrebbe essere rafforzato e approfondito con maggiori scambi di vario tipo fra due paesi che mantengono ottimi rapporti. E se le imprese italiane presenti sono sopratutto nel settore petrolifero, chimico, tecnologico, la presenza toscana è preponderante in quello del marmo: un’eco versiliese nei più lussuosi alberghi e nelle più ricche ville, ma anche ministeri e moschee, un’impronta italiana in Kuwait, erede anche di quella cultura di piazza che da secoli ha distribuito mercanti, banchieri, imprenditori e artigiani in tutto il mondo.
7 novembre 2008