M. Sassi 

Nuovi lavori di restauro,  per quindici reperti archeologici, saranno intrapresi grazie alla collaborazione fra Italia e Yemen. I reperti saranno esposti il prossimo ottobre al museo Binon  di Dhamar. Le operazioni si inseriscono nel più vasto progetto, CASIS (Cataloguing and Fruition of South Arabian Inscriptions through an Informatic Support), che vede la collaborazione del Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa, gli studiosi del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Sana’a (Yemen), il Signum (Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche della Scuola Normale Superiore), e il Goam (General Organization for the Antiquities, Museums and Manuscripts). L’innovativo progetto, nato nel 2007, prevede la trasformazione delle epigrafi funerarie della civiltà sud arabica in bit, rendendone disponibile la consultazione telematica grazie alla compilazione di una grande banca dati, che prevede di contenere circa quindicimila iscrizioni.

L’obiettivo è dunque di riportare alla luce testimonianze di una civiltà che, come ha dichiarato la Prof.ssa Avanzini dell’Università di Pisa, “…non è molto conosciuta, anche perché si è sviluppata in relativo isolamento. Ma il materiale che stiamo digitalizzando testimonia l'esistenza di una società evoluta e complessa. Prevediamo che alla fine la banca dati conterrà più o meno quindicimila iscrizioni, tutto materiale conservato in piccoli musei yemeniti dove spesso si trovano tesori inaspettati, quanto sconosciuti. Ed è proprio per portare alla luce questo patrimonio che è nato il progetto CASIS ”. Riguardo ai nuovi accordi per i lavori di restauro, Mohammed Abdullah Ba-Wazir (presidente del Goam), ha sottolineato l’importanza che essi rappresentano per la ricostruzione storica Yemenita, e per la sua divulgazione anche oltre i confini nazionali. L’ambasciatore italiano in Yemen, S. E. Mario Boffo, ha inoltre sottolineato all’agenzia di stampa yemenita Saba quanto la collaborazione culturale fra Italia e Yemen stia facendo registrare un vero e proprio balzo quantitativo e qualitativo, che ha contribuito a dare maggiore continuità ad interventi finora frammentari ed episodici.

21 luglio 2008

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