A. Vanni
Cleopatra, Nefertiti, Nefertari, Atshepsut...Mitiche regine che hanno influenzato tremila anni di storia egiziana, alle quali per la prima volta e' dedicata una mostra che squarcia un velo sui segreti delle spose, madri e figlie dei Faraoni. Oltre 250 capolavori provenienti da una ventina dei maggiori musei del mondo - 16 dai musei italiani - riuniti al Forum Grimaldi di Montecarlo fino al 10 settembre.
In una suggestiva scenografia firmata da Francois Payet (che nel 2004 ha firmato una mostra sulla Pietroburgo di Pietro il Grande e Caterina II), e' la regina d'Egitto per eccellenza (anche se era di origine greca), Cleopatra, a fare gli onori di casa accogliendo i visitatori. In una rappresentazione hollywoodiana: un grande set cinematografico con un carro romano e sullo sfondo la proiezione di una sequenza del film di Joseph L.Mankiewicz con Liz Taylor e Richard Burton. Qualche passo piu' in la', sul pontile di una barca, una grande statua di Cleopatra, prestata dal museo di San Pietroburgo, che scambia sguardi con Cesare, ricordo di quella crociera che li porto' realmente sul Nilo nel 47 a.C. Cleopatra fu l'ultima regina d'Egitto ma anche l'ultimo faraone, perche', fatto rarissimo per una donna, esercito' il potere personale, come nota il commissario della mostra, l'archeologa Christiane Ziegler che fino al maggio 2007 ha diretto il dipartimento delle antichita' egiziane del Louvre. E' a lei che si deve 'Les Reines d'Egypte', dove si scoprono opere mai esposte in Europa, come la 'Principessa di Abydos', la sontuosa collana d'oro attribuita alla regina Tiy e la sua statua colossale recentemente scoperta a Karnak, o ancora un bassorilievo raffigurante Touy, la madre di Ramses, mai prima d'ora uscito dal museo di Toronto.
Il percorso si sviluppa in dodici tappe a tema, che esplorano la vita delle donne alla corte dei faraoni, la supremazia delle ''grandi spose reali'' madri del principe ereditario, il compito riservato alle regine di usare il loro charme per ingraziarsi gli dei, i numerosi matrimoni diplomatici conclusi dai faraoni con principesse straniere per rinforzare alleanze con potenti vicini, come testimonia un monile che porta il nome di origine siriana di tre 'spose secondarie' di Tutmosis III. Tra le opere piu' singolari, un piccolo gruppo di alabastro che raffigura il re Pepi II sulle ginocchia della madre, la ricostituzione della camera da letto di Hetepheres, madre del famoso Cheops, il bassorilievo delle figlie di Amenhotep III. La scenografia porta i visitatori in realta' via via diverse: una tomba ricavata nella montagna, una feluca che discende il Nilo, l'interno dei palazzi, l'harem dove convivono concubine, 'spose secondarie', figli dei faraoni, ma dove si tessono anche intrighi e complotti, come racconta un papiro che riferisce di un processo per una cospirazione ordita nell'harem.
Tra le rare testimonianze sulla vita intima delle regine, la scena del bacio tra Akhenaton e Nefertiti e' una delle chicche della mostra perche' sui sentimenti della coppia reale non si sa quasi nulla. A congedarsi dagli ospiti entrati da una fessura di una parete rocciosa in una tomba e' la regina Taousert, certo meno nota di Cleopatra, che si impadroni' del potere sotto la XIX dinastia e che ha ispirato a Theophile Gautier il suo Roman de la momie.
18 luglio 2008